Firenze – “La classe operaia ha fatto uno sforzo produttivo straordinario. Visito tante aziende e un po’ di occhio me lo sono fatto. I ritmi di lavoro sono cresciuti. Quindi, da un lato evviva gli imprenditori che investono e dall’altro, a tenerci a galla come Toscana, c’è uno straordinario sforzo produttivo dei lavoratori in fabbrica. Si può vedere visitando qualsiasi azienda. Ecco perchè io credo molto, nelle relazioni sindacali, al modello tedesco. Bisognerebbe evolvere verso un modello partecipativo, dove i lavoratori contano di più anche all’interno dell’azienda. Altrimenti questi sforzi produttivi rischiano di trasformarsi in tensioni. E per lo sviluppo noi non abbiamo bisogno di tensioni tra imprenditori e lavoratori. Abbiamo bisogno invece di un modello di compartecipazione, di cogestione persino. Il modello tedesco va perseguito”: così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e candidato alla rielezione, rispondendo alle domande dei giornalisti nel corso della ‘Conferenza Stampa’ svoltasi questa mattina presso la sede della Testata Giornalistica Regionale della Rai, sul modello di relazioni industriali che il governo della Toscana ha impostato in questi anni.
“Ci sono grandi imprese multinazionali con cui andiamo molto bene d’accordo – ha spiegato Rossi – quando invece ci troviamo di fronte ad imprese come la Smith io sono dalla parte dei lavoratori e vado a fare le assemblee in fabbrica con i lavoratori. Se abbiamo davanti la General Electric, che rispetta gli impegni che prende, abbiamo ottimi rapporti. La Whirlpool è un’altra azienda che chiude nel resto del paese ma mantiene i suoi investimenti qui, perchè c’è stato un interesse della Regione su progetti di ricerca importantissimi che hanno coinvolto le tre università”.
Secondo Rossi, al mantenimento della forza produttiva in Toscana “concorrono le multinazionali, che abbiamo attratto e fatto restare. Concorre una nuova imprenditoria e quel capitalismo familiare tanto bistrattato da tanti ‘soloni’, che ha sfidato il mondo, si radica sul territorio, investe e sente la responsabilità sociale. Questo vale per la lucchesia, vale per Santa Croce, vale per le piccole e medie imprese. Io sono amico e fratello di questi imprenditori. Con questa imprenditoria voglio dialogare, trovare le strade per risolvere i problemi della Toscana e la via dello sviluppo. Sono meno amico di quegli imprenditori che invece fanno i fallimenti intenzionalmente per mantenersi la villa, le macchine, le vacanze a Forte dei Marmi”.
“Prendo l’impegno, se verrò rieletto, di adottare nei primi 100 giorni di governo almeno l’85% dei provvedimenti che ogni giorno annuncio sulla mia pagina facebook con una proposta. Se non ci riuscirò nei primi tre mesi, rinuncerò al mio stipendio e lo devolverò a scopi umanitari fino a quando non completerò l’adozione di tali atti”: così ha concluso il candidato presidente della Regione.