Prato – A Prato due giornate di studio in Palazzo Comunale dedicate alla memoria di Riccardo Becheroni che morì nel febbraio 1996 a soli 48 anni sconfitto da una malattia con complicanze vascolari che lo avevano costretto negli ultimi tempi a spostarsi con l’ausilio di una sedia a rotelle. Becheroni,”spirito libero”, così come lo ricordano quanti ebbero la fortuna di conoscerlo, condusse una vera e propria battaglia culturale per l’emancipazione femminile nello sport e per il riconoscimento di una piena parità di genere nella sanità. Fu anche presidente di circoscrizione da indipendente, e ha lasciato una traccia indelebile nel mondo sociale,politico e dello sport pratese.
Un visionario nell’accezione più ampia della parola stessa perché capace, lui più di chiunque altro, di andare oltre gli stereotipi di genere e impegnarsi perché nello sport ma soprattutto nel calcio le donne emergessero al pari degli uomini. E ieri 25 febbraio il primo incontro alle ore 17.00 dal titolo “Differenze di genere nello sport: luci ed ombre”, moderato dal giornalista Piero Ceccatelli, con l’intervento in apertura di Andrea Becheroni dell’associazione “Riccardo Becheroni per la profilassi delle malattie vascolari”, (organizzatrice dell’evento).
“Riccardo amava il calcio e lo sport in generale che vedeva come la chiave della partecipazione, così come quegli sport cosidetti minori perché per lui tutti gli sport erano uguali. Un convinto sostenitore dell’attività motoria che allunga la vita e fa socializzare, specie gli anziani”. A seguire il vicesindaco di Prato Luigi Biancalani che ha parlato del generoso impegno in politica, mentre l’assessore allo Sport Luca Vannucci ha descritto Riccardo Becheroni come un precursore: “Lui aveva anticipato di gran lunga i tempi perché con lungimiranza affermava che nello sport e specie nel calcio si doveva raggiungere quell’affermazione femminile che poteva poi diventare un esempio anche per altri percorsi”.
L’importanza dello sport inteso come motore di un organismo sano e vitale è stato invece l’intervento di Massimo Gulisano, presidente del corso in Scienze motorie dell’Università di Firenze. Nel suo discorso ha posto l’accento sull’importanza dello sport come farmaco per prevenire le malattie e sulla medicina di genere, ovvero la diversità della cura che nasce dalla consapevolezza delle differenze associate al genere, con il fine ultimo di garantire ad ogni persona, sia uomo che donna, la migliore cura, rafforzando ulteriormente il concetto di “centralità del paziente” e di “personalizzazione delle terapie”.
Toccanti le parole in ricordo di Becheroni di Elisabetta (Betty) Vignotto responsabile della sezione calcio femminile del Sassuolo e indimenticata centravanti azzurra della Nazionale che poi alla domanda del Ceccatelli sulla sua esperienza al Sassuolo: “Rimanere in un club alla mia età mi gratifica e mi fa sentire giovane. Sassuolo è una società accogliente e professionale che sta facendo a piccoli passi grandi investimenti sulle strutture, sull’organizzazione e sulle persone. Non potevo quindi chiedere miglior modo per proseguire nel mio percorso iniziato tanti anni fa”. E ha aggiunto: “La programmazione ed il lavoro pagano sempre, la squadra quest’anno ha sconfitto 3 big e non era certo un risultato sperato!”.
Mentre sul ruolo delle donne nel calcio , “in questi anni sono ancora troppe poche donne nel settore tecnico o nella dirigenza nel calcio ma stiamo crescendo anche seppur ancora troppo lentamente, come ancora lentamente sta cambiando la mentalità nella cultura calcistica in Italia. Si leggono segnali importanti e credo che con professionalità e dedizione raggiungeremo importanti risultati. Forse la venuta del professionismo delle giocatrici darà nuova linfa anche nei ruoli complementari, ma non certo meno importanti”.
Sulla stessa linea di Vignotto Elena Turra guida della squadra viola, dopo aver operato quindici anni come dirigente nella Roma maschile, che vinse lo scudetto con Capello. “La Fiorentina rappresenta una punta avanzata in Italia,e non solo,per la parità di genere , come dimostra l’architettura del centro sportivo Viola Park, che sorgerà a Bagno a Ripoli. E ha aggiunto: “Nel calcio femminile piú che le parole contano i fatti. E perchè questo sport decolli anche al maschile ci vogliono strutture ed investimenti ma soprattutto tecnici preparati e in Italia ancora non ci siamo. Per quanto ci riguarda ci stiamo avvicinando a grandi passi verso il professionismo,ma senza elemosine”. In chiusura gli interventi di Paolo Mangini, presidente del Calcio dilettanti toscano e di Massimo Taiti, delegato del Coni per il territorio pratese.
Oggi alle 9.45, si parlerà di “Differenza di genere fra sport e malattie vascolari”, la patologia che costò le progressive menomazioni e la stessa vita a Becheroni. Gli ospiti relatori saranno Maria Calabrese, direttrice di diabetologia e malattie del metabolismo dell’ospedale Santo Stefano; Simone Serantoni, responsabile di Chirurgia generale 2 e chirurgia delle ulcere del piede diabetico che approfondirà il tema del genere e delle malattie cardiovascolari, mentre Luciana Mageni, presidente dell’Associazione Medici Sportivi di Prato, delinerà il tema delle differenze di genere nello sport.
Dopo il dibattito Sergio Zorzetto, psicologo e psicoterapeuta della sede di Prato dell’Usl Toscana Nord parlerà sul tema Salute e Libgt, mentre “La differenza di genere in crominologia” sarà il tema trattato dallo specialista Antonio Calabrese. Saranno presenti il sindaco Matteo Biffoni, Fabrizio Mattei,il sindaco in carica negli anni Novanta, e gli ex presidenti di circoscrizione Fulvia Bendotti e Massimo Carlesi.
Nella foto in basso: Riccardo Becheroni