Registro elettronico scolastico, un progetto inserisce “spazio condiviso”

L’idea è utilizzarlo per informare e supportare i ragazzi sul tema delle sostanze

 Firenze – Una collaborazione ad ampio raggio, che vede impegnati un ampio ventaglio di soggetti,il team tecnico dell’IPSSEOA Buontalenti, il Comune di Firenze, Rete Sviluppo, Fondazione Vita e Salute, Diaconia Valdese  e Centro Alcologico Regione Toscana, ha sostenuto, con un finanziamento della Fondazione Cassa dei Risparmi di Firenze e cofinanziato da 8xmille Avventista e 8xmille Valdese, un progetto che prevede di sviluppare all’interno del Registro elettronico scolastico uno spazio di sensibilizzazione che restituisca ai ragazzi un’opportunità per riflettere e comunicare messaggi positivi ai loro compagni. La motivazione che ha messo in moto il meccanismo deriva dal riconoscimento delle principali difficoltà legate alla produzione di campagne di supporto a ragazzi tra i 15 e i 18 anni.

Intanto, ecco cos’è il Registro elettronico: si tratta di una piattaforma del ministero, fatta propria dalle regioni, che viene utilizzato quotidianamente dai giovani per controllare i voti o i compiti assegnati. Allo strumento si accede attraverso un ID e una Password; la sua dimensione istituzionale comunica ai ragazzi che le informazioni presenti nell’interfaccia siano validate e controllate. Dal momento dell’inserimento del registro elettronico nella vita scolastica, esso è diventato un punto di riferimento per famiglie e studenti. “Nel “mare magnum” del web – si legge nel progetto – questo elemento di autorevolezza è un enorme punto di forza”. Un punto di forza che si presenta anche come punto fermo, in un’epoca in cui, come da letteratura sul tema, sono pochi i punti di riferimento offerti ai ragazzi.

Lo scopo del progetto è quello di utilizzare questo punto di forza per posizionare il registro elettronico anche come un’ interfaccia per fornire informazioni e supporto ai ragazzi. Lo strumento si presenterebbe connotato, secondo gli estensori, da una forte capacità di ascolto dei ragazzi, capacità che sostiene l’importanza dei dati raccolti, unitamente all’efficienza economica. Circa le utilità che si attendono, in particolare viene sottolineata quella di riuscire a costituire “comunità” fra gli adolescenti, tenendo conto che le chiusure relative alla pandemia, hanno determinato un incremento vertiginoso di episodi di abuso di sostanze e di comportamenti a rischio.

Le modalità con cui verrà portato avanti il progetto, sono una serie di laboratori, che verranno proposti ai ragazzi con dei “ritorni” di attività. Il tema è quello delle sostanze e la ricerca di modalità efficaci per invogliare i ragazzi a riflettere, informarsi, confrontarsi su questo tema, ha condotto a due approcci paralleli e sinergici, più una terza fase: A) Well-Be: la domanda; B) Drug Advisor B.2) La social challenge; C) Implementazione nel registro elettronico degli elementi di prevenzione primaria. La terza fase, la C, è stata pensata dal team ideatore, a valle delle passate esperienze in cui le informazioni circa le sostanze attivavano piuttosto la curiosità dei ragazzi, al fine di costruire una pagina che non contenga informazioni generiche e dirette sulle sostanze, ma che possa invece contenere informazioni sulla dimensione che collega la sostanza all’abuso, facendo emergere come di fatto l’uso di una sostanza implichi elementi di fragilità, che possono essere riconosciuti e compresi. Il progetto avrà una sua sperimentazione concreta nelle classi dell’istituto fiorentino Buontalenti.

“Dall’ideazione alla realizzazione sono intercorsi diversi anni, da quando ho iniziato a pensare a questo progetto legato all’uso/abuso di sostanze – spiega la capogruppo di Italia Viva in consiglio comunale di Firenze Mimma Dardano, ideatrice dell’iniziativa, Presidente Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociale- ora è il momento della sperimentazione, il momento di sviluppare nuove forme di prevenzione primaria e di ascolto all’interno delle nostre scuole. Il registro elettronico, da sempre percepito come giudizio e controllo, si trasforma in strumento formativo grazie ai contenuti prodotti dai ragazzi che sono coinvolti nel percorso. Ma questo progetto rappresenta qualcosa di ancora più importante: è “moltiplicatore” di conoscenze sui diversi temi, non solo verso gli studenti, ma anche di approfondimento per i genitori.  Non è possibile oggi pensare ancora a progetti frontali e spot, è il momento di costruire con gli studenti, con il loro linguaggio, i contenuti da veicolare per creare consapevolezza e responsabilità. Un grazie a tutti quanti portano avanti il progetto”.


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