Firenze – La Polizia si muove, e questa volta il presidio lo fanno loro. I motivi li elenca in una nota la Silp Cgil, quelli lamentati da tempo: “Carenze di personale e stipendi bassi”, (il contratto dei lavoratori di Polizia non dirigenti è scaduto da 556 giorni, quello dirigenti non sottoscritto da 2017 giorni, come si legge nel sito della Silp Cgil) mentre il sindacato lancia anche l’allarme suicidi, “28 casi ad oggi a partire dall’inizio dell’anno”.
La mobilitazione è prevista per domani, mercoledì 12 luglio, e si tratta di un’iniziativa nazionale lanciata dalla Silp Cgil che si terrà davanti alle Prefetture di tutta Italia. A Firenze, avrà luogo dalle 10 alle 12, davanti alla Prefettura, mentre a Pisa è prevista un”iniziativa territoriale. Si “tratta solo dell’inizio della mobilitazione, qualora non arrivassero risposte dall’esecutivo”.
Al presidio di Firenze, si legge nella nota Silp, sarà presente anche il Silf Toscana, sindacato dei finanzieri, che lamenta problemi simili: “Mancanza di personale, mancato turnover, età media over 40, indennità ferme, straordinari non finanziati. La sicurezza non deve essere né un optional né un lusso, ma un diritto per tutti e tutte”.
“Il comparto sicurezza è sempre più abbandonato – si legge nella nota di Silp-Cgil – nessuna assunzione straordinaria di personale per compensare i pensionamenti, nessuna attenzione per le condizioni di lavoro e il benessere organizzativo delle poliziotte e dei poliziotti, mentre di pari passi esplode il fenomeno suicidario 28 casi, ad oggi, tra tutto il personale in divisa solo dall’inizio dell’anno. Intendiamo mandare un forte messaggio a Palazzo Chigi perché delle chiacchiere siamo stufi”.
Eppure, a più riprese erano arrivate rassicurazioni per quanto riguarda le assunzioni straordinarie, che tuttavia, scrive il sindacato, sono restate “un miraggio. Con una carenza di organico complessiva di 10.000 unità, grazie al combinato disposto con i pensionamenti che supereranno i nuovi arrivi, la Polizia di Stato avrà sempre meno operatori nei prossimi anni. Un problema che riguarda anche le altre forze dell’ordine. A tutto questo aggiungiamo il contratto scaduto e gli straordinari non pagati, il tema delle pensioni e della previdenza complementare/dedicata che viene ignorato cosicché i poliziotti già oggi mal pagati saranno i nuovi poveri in quiescenza, la questione dell’organizzazione del lavoro e del benessere psicofisico che sono completamente ignorate da chi ha responsabilità politiche e di governo. L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8 per cento si tratta di una vergogna e di una offesa per tutta la categoria”.
A Firenze tiene banco anche la questione del Reparto Mobile, una realtà dove operano circa 350 poliziotti, “che da tempo lamentano gravi problemi di gestione del lavoro e di benessere organizzativo, con turni di servizio e impieghi che costringono spesso il personale a doppi turni, senza che venga garantito il diritto alla consumazione del pasto, sostituito da un ticket pagato dopo molti mesi oltre alla mancata corresponsione dell’indennità di ordine pubblico in maniera raddoppiata.”
Una situazione che è stata denunciata nel corso degli anni alla dirigenza del Reparto Mobile di Firenze. “Ad oggi – conclude la nota -non sono state trovate soluzioni concrete. Sia a Firenze che in Toscana ci sono problemi di logistica, mezzi e strutture”.
Foto archivio 30 agosto 2018