Firenze – La Superciclabile di collegamento fra Firenze – Sesto Fiorentino – Prato ha il via libera in consiglio comunale e si appresta a divenire realtà. Il Presidente della Commissione Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio Renzo Pampaloni ed il vicepresidente Roberto De Blasi hanno sottolineato come l’opera rappresenti un grande asse di collegamento per la piana fiorentina, la colonna vertebrale del futuro Parco della Piana, e si prefigga come obiettivo di rinnovare il sistema della mobilità verso forme alternative.
L’opera si configura come il primo caso in Italia di infrastruttura ciclabile ad alta capacità, con una larghezza della pista adeguata a velocità sostenute (4 metri), con possibilità di sorpasso e con un tracciato lineare dove le intersezioni con le strade a traffico elevato sono, laddove possibile, realizzate a livelli sfalsati (sottopasso o sovrappasso). “La delibera approvata – spiega il presidente della Commissione Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio Renzo Pampaloni – ha trovato convergenze anche nelle forze politiche di opposizione. È la dimostrazione che su alcuni temi e progetti si possono costruire convergenze”.
“Si tratterebbe – aggiungono il presidente della Commissione Territorio, urbanistica, infrastrutture e patrimonio Renzo Pampaloni ed il vice presidente Roberto De Blasi – della prima superciclabile realizzata in Italia sulla scorta di quelle già realizzate in Europa (Paesi Bassi, Danimarca e altri). A titolo di esempio si può citare la rete delle superciclabili dei Paesi Bassi che ne hanno già 18 esistenti e 7 in costruzione per uno sviluppo totale di 675 km, per un investimento complessivo di 700 milioni di euro. I dati delle superciclabili europee già realizzate dimostrano un significativo abbattimento di emissioni di CO2 legato al passaggio dall’uso dell’autoveicolo privato alla bicicletta oltre ad un significativo risparmio dovuto alla riduzione dei costi per i trattamenti sanitari degli utenti beneficiari. L’infrastruttura è stata concepita per soddisfare sia le esigenze di mobilità dell’utenza sistematica che di quella turistica visto che riconnette le altre due grandi piste interregionali (ciclovia dell’Arno e ciclovia del Sole)”. Inoltre, la Superciclabile assolve anche alla funzione di connettere, attraverso un sistema di piste ciclabile locali, le stazioni ferroviarie al fine di favorire la transizione modale ferro-bici.
I consiglieri Pampaloni e De Blasi spiegano: “Nell’ordine del giorno approvato si richiedono alcune ottimizzazioni del progetto tra cui: rimarcare per la realizzazione dell’assetto definitivo della pista nel territorio fiorentino, la realizzazione del progetto di sottopasso ciclabile in prossimità dell’intersezione tra Via Perfetti Ricasoli e il Viale XI Agosto nella sua versione definitiva (sottopasso), una volta concluso il procedimento di bonifica delle aree interessate oltre che a ripristinare, con le valutazioni da effettuare all’interno del Piano Operativo, la sezione di 4 metri per l’intero tratto fiorentino; a recuperare e valorizzare le possibili interazioni con le altre opere infrastrutturali in fase di progetto nell’area (primo fra tutti il sottopasso viario del Sodo); a potenziare i collegamenti esistenti come ad esempio il sovrappasso ferroviario di Via Fanfani che collegherebbe la superpista con la frazione del Sodo-Castello. Per quanto riguarda le dotazioni della pista: a dotare la pista di un cablaggio in grado di supportare una connessione efficiente per gli utilizzatori; a potenziare al massimo la cartellonistica lungo il percorso in modo da rendere intelleggibile tutte le possibilità di intermodalità esistenti lungo il percorso; a dotare il percorso di colonnine elettriche in grado di fornire ricarica non solo agli utilizzatori quotidiani ma soprattutto ai ciclo-turisti che utilizzano queste nuove infrastrutture anche per spostamenti di lungo raggio; a dotare gli attraversamenti ciclabili connessi con lo svolgimento della pista di una idonea finitura in modo da renderle riconoscibili (come in Via dei Perfetti Ricasoli) e più sicure; a dotare la pista di cestini studiati per le percorrenze ciclistiche e di box dotati di attrezzi per la riparazione e manutenzione meccanica dei mezzi; Per quanto riguarda la massimizzazione dell’on shift intermodale: ad individuare nel prossimo Piano Operativo delle aree in prossimità del tracciato della superpista di aree destinate al parcheggio in modo da favorire lo scambio intermodale veicolo privato-bicicletta A progettare e realizzare collegamenti locali tra la superpista e i principali poli attrattori interessati, come stazioni ferroviarie e tramviarie della adiacente linea 2.2.”.