Piano straordinario per l’Erp, 6 milioni per ristrutturare 500 alloggi vuoti su 800

Firenze – Un piano straordinario per gli alloggi popolari di risulta, che prevede 6 milioni di investimenti per fare rientrare nel parco delle assegnazioni 500 appartamenti sugli 800-850 inutilizzabili a causa della mancanza di risorse per le ristrutturazioni, necessarie per consentirne la riassegnazione. Un segnale forte, di indubbio spessore politico, che il sindaco Dario Nardella ha lanciato stamane nel corso di un incontro con la stampa. I fondi per l’operazione provengono per 2 milioni dal bilancio del Comune (giòà assegnati) e per 4 dai fondi europei Pn Metro Plus.  Una risposta anche ai governi centrali, che riguardo all’emergenza abitativa che scuote l’intero territorio nazionale, hanno finora risposto con una serie di sottrazioni di risorse, dall’azzeramento dei fondi dedicati a partire dal 2019, all’annullamento del fondo per i contributi affitto, manovra quest’ultima che ha messo centinaia di famiglie nella situazione di vedersi sfrattate per impossibilità di corrispondere il canone.

Un provvedimento che, secondo i calcoli dell’amministrazione, varrà ad abbassare del 20% la lista del bisogno.  Un passo importante, che sebbene porti benefici concreti ala platea degli utenti non vale a spezzare il meccanismo infernale secondo cui ogni anno tornano nella disponibilità dell’ente gestore Casa spa una media di 200 alloggi all’anno, alloggi che necessitano, prima della riassegnazione, di una ristrutturazione che mediamente si aggira sui 20-25mila euro di costi. I fondi a disposizione per le ristrutturazioni necessarie provengono ormai esclusivamente, dopo i tagli dei fondi del governo, solo dalla Regione Toscana, e constano in media un milione e mezzo di euro all’anno, ovvero ciò che basta alla ristrutturazione di circa 70 appartamenti, a cui si aggiungono circa una trentina di case ristrutturate con i soldi incassati dai canoni di locazione. In media quindi le case in attesa di ristrutturazione aumentano di 100 ogni anno, fino ad arrivare agli 800 alloggi vuoti di oggi. Ciò significa, conti alla mano, che per riassegnare subito gli appartamenti, svuotando l’Erp dalle case vuote, servirebbero fra i 4 e i 5 milioni l’anno. Con il piano straordinario messo in atto dal comune di Firenze, si prevede entro l’estate prossima la ristrutturazione dei 500 alloggi menzionati che andranno assegnati ai fiorentini nelle graduatorie. Di questi,  70 sono alloggi di nuova realizzazione, ovvero sono quelli dell’operazione decennale che riguarda via Torre degli Agli. Per quanto riguarda eventuali proposte per la gestione del meccanismo del rientro annuale medio di 200 case, il sindaco Dario Nardella rilancia aderendo alla richiesta fatta da Federcasa e rinnovata dal nuovo presidente Riccardo Navacco, di istituire presso il ministero delle infrastrutture una Direzione permanente dedicata alla casa.

“Siamo molto soddisfatti di essre giunti a questo approdo – ha detto Nardella – che è un altro tassello degli impegni che ci siamo presi come amministrazione comunale durante gli Stati Generali sula Casa che abbiamo organizzato a Palazzo Vecchio tre mesi fa alla presenza di tutti gli stakeholder. siamo partiti dal tema dell’equlibrio fra residenza e turismo con il progetto degli affitti turistici vbrevi, per cercare di contenere questo fenomeno che dai dati a nostra disposizione, incide molto sulla dinamica del costo degli affitti e delle case in generale. Ormai da qualche tempo il prezzo medio delle case a Firenze ha sfondato il tetto dei 4mila euro a metro quadro mentre gli affitti registrano un aumento su base annua superiore al 10%. Stiamo parlando di aumenti notevoli che si aggiungono all’effetto dell’inflazione, ai costi energetici, mentre la signora Lagarde continua ad aumentare i tassi di interesse, che si riflettono direttamente sui mutui, portandoli ad aumenti fin al 30% su base annua”. tutto ciò si scarica non solo sulle fasce più fragili, ma sulla fascia media, provocando un’emergenza abitativa che è nata e si protrae da molto tempo. Una priorità, quella della casa, che ancora non sembra entrata nelle agende governative di nessuna compagine politica. Perciò, dice Nardella, “abbiamo creato una nuova strategia: facciamo da noi. Sono anni che chiediamo una legge di regolamentazione degli affitti turistici brevi. L’avete vista? Noi no. Perciò ci siamo rimboccati le maniche e facciamo le cose che ci smbrano opportune. Sono anni che diciamo che il piano nazionale per la casa non ha più un euro, ma niente è cambiato. Dal 2019, zero governo gialloverde, zero. Governo giallorosso, zero. Governo Draghi, zero. Governo Meloni zero”. E dopo anni di richieste urlate al deserto, dice Nardella, la decisione è: “Con i mezzi che abbiamo, con le risorse che abbiamo, rimobcchiamoci le maniche”.

“Vogliamo rispondere al bisogno abitativo della nostra città e lo facciamo con risorse a nostra disposizione, mettendo la casa al centro a differenza di ciò che fa il governo  – ha aggiunto l’assessora alla casa Benedetta Albanese – rispondiamo da soli ad una emergenza che invece spetta allo Stato”.

Dato il contesto, entrando nel merito, è interessante dare un’occhiata all’evoluzione-involuzione delle risorse previste per l’Erp dalla legge fondamentale in materia, ovvero la l. 80/2014. La legge casa definisce infatti due linee d finanziamento che sono i due pilastri del sistema: da un lato , gli “interventi di non rilevante entità finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di efficientamento”, dall’altro gli “interventi di ripristino di alloggi di risulta e manutenzione straordinaria”, cumulativamente entro il tetto di 50mila euro per alloggio.  Una precisazione importante, perché per quanto riguarda i Finanziamenti a Casa Spa per riqualificazione alloggi di risulta nell’ambito della Legge casa 80/2014, la progressione è: anno 2016 (con decreti anno 2015) 703.000 euro; anno 2017 (con decreti 2016) 3.078.869 euro; anno 2018 (con decreti 2017) 2.062.496 euro. Dal 2019, è una desolante fila di zeri. Per quanto riguarda i Finanziamenti a Casa Spa per riqualificazione alloggi
di risulta del Programma finanziamento regionale manutenzione alloggi Edilizia residenziale Popolare, abbiamo nel 2020,  1.411.000 euro, che nel 2021 diventa 1.470.000 euro e nel 2022 sono pari a 1.600.000 euro. Ovviamente, come già sottolineato, la differenza fra soldi che servono  e soldi che mancano diventa un continuo aumento di case vuote nel ritorno degli alloggi all’Erp.

Il presidente di Casa spa Luca Talluri e il sindaco di Firenze Dario Nardella

“Questi dati illustrano molto bene la situazione della città di Firenze – spiega il presidente di Casa spa Luca Talluri – dobbiamo riflettere anche sul fatto che sul territorio nazionale giungevano 487 milioni l’anno dedicati agli alloggi di risulta. Gli alloggi sfitti sono un’evidente emergenza puntuale della gestione degli alloggi delle case popolari, che ha prodotto a Firenze dal 2019 ad oggi, un raddoppio di fatto del numero di questi alloggi: siamo passati dai 420 del 2019 ai circa 850 di oggi. Un raddoppio non casuale, perché  evidente che queste risorse, sommate a quelle del monte canoni determinvano la circostanza che il numero di alloggi che si ristrutturavano era addirittura superiore a quelli che si vuotavano. L’azzeramento del finanziamento nazionale ha prodotto in 4 anni il crearsi di un’emergenza drammatica”. Un’esigenza che Federcasa (la Federazione degli enti gestori italiani) rappresenta da sempre in modo compatto ai vari governi, come sottolinea Talluri, già presidente di Federcasa nazionale e ad ora consigliere nazionale, e come conferma Riccardo Novacco, il nuovo presidente nazionale presente all’incontro. “Accanto a questa prima necessità – continua Talluri – si evidenzia quella dell’aumento degli alloggi che sta accanto intermni infrastrutturali alla questione degli alloggi di risulta. Peraltro la manutenzione straordinaria non si esaurisce nel tema degli alloggi sfitti, come evidente; perciò l’emergenza dovuta all’azzeramento dei finanziamenti nazionali, non viene soddisfatta con i finanziamenti territoriali, ancorché importanti. E’ evidente la necessità di un intervento nazionale paragonabile alla Gescal”, ovvero GEStione CAse per i Lavoratori, un fondo destinato alla costruzione ed alla assegnazione di case ai lavoratori, nato dalla trasformazione del piano INA-Casa nel 1963 e soppresso nel 1971. Nel dato dei 200 alloggi di risulta che ogni anno rientrano nel ptrimonio immobiliare di Casa spa (di cui cento mediamente rimangono vuoti) c’è anche una bella notizia, come sottolinea Talluri, ovvero che il rientro di questi alloggi è la riprova che, a differenza della maggior parte delle grandi città, le occupazioni abusive a Firenze sono nell’ordine dell 0,5%. Ovvero, inesistenti. Un dato di gestione importante.

Quando si realizzerà il piano straordinario presentato dal sindaco? “Gli uffici sono già al lavoro – dice Nardella – al netto della complessità nella realizzazione dei bandi (ogni filone di finanziamento abbisogna di un proprio bando e questo crea una complessità molto alta con prorpie procedure, tempistiche ecc.), il piano di oggi riguarda il recupero di 500 alloggi da qui all’estate prossima”. Un’ultima sottolineatura riguarda il fatto che solitamente il comune non dovrebbe mettere risrose sull’Erp, dal momento che, ex legge 80, i finanziamenti dovrebbero provenire come da sempre, dallo stato e dalla regione. “Ma non c’è neanche il divieto di farlo – aggiunge Nardella -e noi mettiamo questi 6 milioni sul tavolo”, o meglio, nelle case. Una decisione caldamente approvata anche dal nuovo presidente di Federcasa, Riccardo Navacco, che commenta: “Un piano veramente straordinario, quello che il comune di Firenze sta mettendo in opera. Un piano casa non esiste da decine d’anni. Nessun governo politico si è mai addentrato in un sistema sociale che è molto difficle, molto probabilmente  perché non appaorta un gran concenso politico. non vedo altrimenti perché mai un problema così importante è stato sempre sottovalutato. Oggi è l’ora di dire stop e approvo il vostro modo strardinario di fare che può essere secondo me clonabile in altre città metropolitane o regioni”. non solo. il presidente di federcasa, dopo aver detto che si pone “in continuità” con quanto fatto dal precedente presidente Luca Talluri, torna  a lanciare la richiesta al governo di “fare in modo che ci sia una Direzione permanente all’interno del ministero delle infrastrutture che in qualche maniera sia una direzione dedicata alla casa”.

Apprezzamento pieno di attesa da parte del Sunia e della Cgil. ““Entro la prossima estate verranno rimessi nel circolo virtuoso delle assegnazioni 500 alloggi, case che andranno ad una piccola parte della numerosa pattuglia di famiglie in emergenza abitativa a Firenze. Bene la scelta del Comune di mettere risorse straordinarie per intervenire in contemporanea su tante case vuote. Lo prendiamo come un primo passo verso la dovuta attenzione che la politica deve avere su questo tema così importante per tante persone”: così Giancarla Casini (segreteria Cgil Firenze) e Laura Grandi (segretaria generale Sunia Firenze) commentano le iniziative del Piano casa illustrato dall’amministrazione di Firenze. Aggiungono le due sindacaliste: “Da tempo chiedevamo una risposta in questa direzione e adesso rilanciamo chiedendo risorse del Comune per il contributo affitto, che il governo ha cancellato con un colpo di spugna. Il Comune, con un ulteriore sforzo, potrebbe aiutare migliaia di famiglie a pagare gli altissimi affitti fiorentini e impedire loro di andare in morosità”. Non solo. I passi successivi, oltre al contributo affitto, il tavolo per la gestione degli sfratti, come sottolinea Grandi, e “la rivisitazione e la messa in funzione di uno strumento importante come l’Agenzia Sociale per la Casa”.

“Esprimiamo apprezzamento alla notizia data dall’amministrazione di avere reperito in via autonoma delle risorse che consentiranno il recupero e la messa a disposizione di circa 500 alloggi popolari, da destinare alle molte famiglie che da troppo tempo sono in attesa, senza speranza di un’assegnazione, di un alloggio pubblico – è il commento di Pietro Pierri, segretario regionale dell’Unione Inquilini –  Valutiamo anche positivamente l’iniziativa, sempre del Comune di Firenze, con la delibera adottata, di un intervento relativamente alla questione, calda per la nostra città, degli affitti brevi turistici. In questo senso, siamo intervenuti anche come Unione Inquilini nei confronti del Ministero, con proposte noste, molte delle quali combaciano con quelle dei sindaci. A questo punto, siamo in attesa e chiaramente disponibili, a un confronto con l’amministrazione di Firenze per esaminare possibili e ulteriori misure anche di risposta per la messa a disposizione di sempre più alloggi pubblici attualmente vuoti e indisponibili  e a un confronto anche eventualmente in sede tecnica”.

Conclude Pierri: “In questi giorni, inizierà la discussione in Aula presso la Camera dei Deputati sulle mozioni di indirizzo sulla politiche abitative. Era una nostra richiesta pressante. Seguiremo con attenzione il dibattito e le risposte che fornirà il governo. Siamo in contatto con le forze parlamentari di opposizione e confidiamo di avere un forte sostegno da parte delle amministrazioni locali di ogni segno”.

Foto in copertina, da sinistra a destra: il presidente di Casa spa Luca Talluri, il sindaco di Firenze Dario Nardella e l’assessore alla casa Benedetta Albanese

 

 

 

 

 

 

 

 

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