Firenze – Le linee guida del nuovo Piano di gestione del centro storico di Firenze patrimonio mondiale Unesco sono state illustrate oggi dall’assessore all’Urbanistica, ambiente, turismo e Piano gestione Unesco Cecilia Del Re, che ha messo l’accento su cambiamenti climatici, vivibilità, residenza e commercio nel centro storico, gestione del sistema turistico e della mobilità, aree verdi e spazi pubblici aperti; ma anche evoluzione verso un ‘sito diffuso’ incentrato sul sistema delle mura, delle porte, delle torri e del fiume come elementi di collegamento fra centro storico, paesaggio e periferia. Nel metodo, i nuovi assi dell’aggiornamento del Piano riguarderanno la valutazione di impatto sul patrimonio, la tutela del sito in relazione alla buffer zone e l’attenzione al paesaggio storico urbano in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il nuovo Piano di gestione andrà ad aggiornare quello adottato per la prima volta nel 2016 e dovrà essere approvato entro la fine del 2021: il Piano dovrà individuare le modalità di gestione e valorizzazione del sito, analizzando criticità e opportunità dal punto di vista culturale, ambientale e socioeconomico, anche attraverso il coinvolgimento dei diversi attori interessati. Gli indirizzi del Piano di gestione saranno infatti oggi al centro anche del primo incontro pubblico in presenza del percorso di partecipazione ‘Firenze Prossima’, in programma alle Murate per il Quartiere 1, a cui prenderanno parte anche l’ufficio Firenze Patrimonio mondiale e rapporti con l’Unesco e l’ufficio Urbanistica.
Sei le macroaree di intervento del Piano di gestione Unesco: governance del sito; relazioni istituzionali e partecipazione; conservazione e conoscenza del patrimonio; vivibilità, commercio e residenza nel centro storico; gestione del sistema turistico; ambiente e cambiamenti climatici; sistema della mobilità. Tra i temi, la crescita della consapevolezza dell’evoluzione della città e del territorio metropolitano con il progetto Firenze Patrimonio mondiale – Museo diffuso, incentrato sul sistema delle mura, delle fortezze, delle porte e delle torri come elemento di collegamento tra città e periferia; la possibile estensione del perimetro della Core Zone con l’inclusione di San Miniato; l’integrazione e inserimento della tabella dei valori e degli attributi di eccezionale valore universali e potenziali; l’attenzione a nuove tematiche come gestione del rischio, cambiamenti climatici, turismo e residenza, approccio al paesaggio storico urbano, valutazione di impatto sul patrimonio.
“Sarà il primo Piano di gestione Unesco che si relazionerà in maniera strutturata con l’area della cintura metropolitana, che dallo scorso anno abbiamo inserito nella cartografia del regolamento urbanistico- spiega Del Re – ma sarà anche il primo aggiornamento del Piano che affronterà il tema dei cambiamenti climatici in relazione alla conservazione del sito patrimonio mondiale e allo sviluppo sostenibile incentrato sull’interesse delle nuove generazioni. Nelle settimane scorse, insieme all’Ufficio Unesco della Città di Firenze abbiamo dato il via al percorso di stesura del nuovo Piano di gestione: dopo gli incontri con le diverse direzioni del Comune e il comitato di pilotaggio, è ora il momento del coinvolgimento della popolazione e dei diversi attori interessati per aggiornare i progetti strategici e individuare nuove azioni da integrare e monitorare nei prossimi cinque anni. Il piano Unesco dovrà agire in maniera armonica e sinergica con il nuovo Piano operativo e il futuro Piano del verde per permettere una gestione integrata dell’intero sito, non solo a livello comunale ma metropolitano, e mettere al centro la valorizzazione del patrimonio per il benessere dei cittadini di oggi e di domani Anche la valutazione di impatto sul patrimonio sarà uno strumento utile in ottica di tutela del sito e per dare cogenza al piano stesso: è stato anche grazie ad alcuni indirizzi e “minacce” che erano stati mappati nel piano che nello scorso mandato abbiamo vinto molti contenziosi al Tar, come quello sul blocco di nuove attività alimentari in centro storico o sull’eliminazione delle pedane dei dehors in alcune aree strategiche della città”.
“Il nuovo Piano di gestione si viene a configurare in un periodo estremamente complesso della nostra storia, non solo come città ma come umanità – ha detto il responsabile Ufficio Firenze Patrimonio mondiale Carlo Francini -. In questo quadro di criticità che disegna un futuro diverso, affrontare il tema della gestione di un sito patrimonio mondiale rafforzando la responsabilità e consapevolezza della comunità è importante e strategico in chiave di ripartenza. Un processo di coinvolgimento e partecipazione, legato anche al Piano operativo, in un’ottica di salvaguardia attiva del patrimonio da parte di tutti e di definizione di un piano di gestione per vivere questo patrimonio in modo pieno e soddisfacente”.
Foto: Enrico Ramerini, Ufficio Stampa comune di Firenze