Firenze – Lo dice l’Istat, anzi, lo si legge nel Rapporto Istat Noi Italia: in Italia sono occupate poco più di 6 persone su 10 tra i 20 e i 64 anni, il dato peggiore nell’Unione europea ad eccezione della Grecia.Tra i 20 e i 64 anni nel 2016 era occupato il 61,6% della popolazione, ma il dato è fortemente suddiviso sia per genere che per appartenenza territoriale: 71,7% gli uomini occupati, 51,6% le donne, mentre il divario fra Centro-Nord e Mezzogiorno si attesta a 69,4% di occupati a favore del primo, contro il 47% del Meridione. Nella graduatoria Ue che riguarda il 2015 dopo di noi per tasso d’occupazione c’è solo la Grecia, mentre la Svezia possiede il valore più elevato, 80,5%. Differenze territoriali anche per quanto riguarda la tipologia del lavoro, che a tempo determinato ha un’incidenza più alta al sud, 18,3%, rispetto al Centro-Nord 12,5%. Nel 2016 tuttavia la percentuale nazionale del lavoro a termine è rimasta pressoché inalterata, 14%. Cresce con minore intensità la quota di occupati a tempo parziale (18,8%), con una distribuzione piuttosto uniforme nel Paese. Nel 2016 il tasso di disoccupazione scende di 0,2 punti rispetto al 2015, attestandosi all’11,7%, soprattutto per la riduzione della componente maschile.