Firenze – Via libera oggi in giunta comunale a Firenze a nuove modalità di gestione per quanto riguarda lo smog cittadino. Fra i provvedimenti “straordinari” che l’amministrazione potrà mettere in atto, una volta che inviti e raccomandazioni alla cittadinanza non avessero sortito effetto, se l’inquinamento non si abbassa, ci sarà la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento, divieto di accesso e transito, in precise fasce orarie, in tutto il centro abitato per motocicli a 2 tempi Euro 1; autovetture a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 ed Euro 3, veicoli diesel Euro 1 per il trasporto merci e veicoli commerciali diesel euro 2.
Gli interventi previsti nella lotta allo smog disciplinata nel Pac (acronimo di ‘Piano comunale per la qualità dell’aria”, in questo caso 2016-2019’) comunale sono riportati nella seconda parte del Piano (la prima, introduttiva, fornisce il quadro conoscitivo) e si suddividono in strutturali e contingibili: i primi hanno carattere permanente e con la loro adozione si ottiene una riduzione delle emissioni che si mantiene costante nel tempo; gli altri hanno la peculiarità di essere limitati nel tempo e nello spazio e vengono stabiliti in modo coordinato e condiviso da tutti i Comuni dell’agglomerato di Firenze: Firenze, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Scandicci, Sesto Fiorentino, Calenzano, Lastra a Signa, Signa. In questa area sono presenti 7 stazioni di misura: 4 stazioni urbane-fondo (a Boboli, in viale Ugo Bassi, a Scandicci ed a Signa); 2 stazioni urbane-traffico (in viale Gramsci e in via Ponte alle Mosse); 1 stazione sub urbana fondo a Settignano.
Gli interventi strutturali, vale a dire permanenti, riguardano tre settori di intervento: mobilità, climatizzazione degli edifici; risparmio energetico; informazione al pubblico ed educazione ambientale. Per quanto riguarda il primo punto, nella ztl sono previste limitazioni alla circolazione dei veicoli euro 1 a benzina ed euro 2 diesel. Scatteranno a partire dal marzo 2018, data prevista per l’entrata in esercizio delle linee 2 e 3 della tramvia. Tali limitazioni saranno applicate in modo progressivo e rese totali entro il periodo nel quale sarà in vigore il piano. Sarà approntato un programma nel quale dovrà essere definita la tipologia dei veicoli interessati e l’articolazione temporale dei provvedimenti da adottare con i Comuni dell’agglomerato per l’estensione della limitazione alla circolazione dei veicoli. Per il secondo, vale a dire climatizzazione degli edifici ed educazione ambientale, il Pac individua, anzitutto, gli interventi sugli impianti termici e l’efficientamento energetico negli edifici comunali. Per quelli non abitativi (come piscine, palestre, uffici scuole) sono previsti interventi sui dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento, di distribuzione contenimento della dispersione del calore o del fresco con coibentazioni.
Infine, gli immobili comunali per edilizia residenziale pubblica (Erp): In questo caso, si prevede di realizzare i nuovi con la massima efficienza energetica e di ottimizzare gli edifici esistenti. A questi si aggiungono la verifica della manutenzione degli impianti termici privati (nel prossimo biennio, passeranno da 9.000 a 10.500 all’anno) e interventi per l’ammodernamento degli impianti termici privati incentivando, ad esempio, la sostituzione delle caldaie con vetustà maggiore di 15 anni, con generatori di calore “Low NOx” (si valuterà, inoltre, la possibilità di erogare incentivi comunali per la sostituzione delle caldaie più obsolete).
Il secondo “scaglione” riguarda i cosiddetti interventi contingibli. Ed è qui che si gioca il giro di vite promesso. Intanto, potranno essere adottati solo in caso di sforamento del parametro del PM10. Sono previsti due moduli, a seconda che si raggiunga il valore 1 o il valore 2 dei cosiddetti ‘indici di criticità della qualità dell’aria’ (ICQA). Il primo modulo si attiva di default nel periodo dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno. Gli interventi prevedono inviti e raccomandazioni a comportamenti virtuosi per ridurre le emissioni, in particolare per l’utilizzo di biomassa per riscaldamento e abbruciamento all’aperto di residui vegetali. Il secondo si attiva sempre dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno se, sommando il numero di superamenti delle soglie limite registrati nei 7 giorni precedenti ed il numero dei cosiddetti ‘semafori rossi’ (quando le previsioni meteo non consentono la dispersione dello smog) dei 3 giorni successivi, per una finestra temporale complessiva di 10 giorni, si raggiunge almeno il valore 7.
Gli interventi riguardano la riduzione del periodo giornaliero di funzionamento degli impianti di riscaldamento, alimentati a gasolio o pellet, ad otto ore giornaliere e riduzione della temperatura dell’aria negli ambienti, a 18°C negli edifici adibiti a civile abitazione e a 17°C negli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili; il divieto di utilizzo di legname in caminetti aperti o chiusi e in stufe tradizionali per riscaldamento laddove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento; il divieto di accesso e transito dalle 8.30 alle ore 12.30 e dalle 14.30 alle ore 18.30 in tutto il centro abitato a motocicli a 2 tempi Euro 1; autovetture a benzina Euro 1 e a diesel Euro 2 ed Euro 3, veicoli diesel Euro 1 per il trasporto merci e veicoli commerciali diesel euro 2.