Firenze – “Un Dpcm che si accanisce ingiustamente contro le imprese anziché prendere provvedimenti incisivi sul buon funzionamento delle strutture e dei servizi pubblici, dal trasporto alla sanità. Il Governo si ostina a considerare gli imprenditori come “untori”, quando invece sono la forza del nostro Paese e, soprattutto, quando potrebbero essere individuati altrove i comportamenti realmente irresponsabili ai fini della lotta alla pandemia”.
Non usa mezzi termini la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini nel commentare il nuovo decreto firmato dal premier Conte oggi (domenica 25 ottobre 2020). “Colpisce al cuore la parte sana e pulsante della nostra Italia, lasciando invece irrisolti molti nodi cruciali della battaglia al Covid 19. Che va combattuta con tutte le armi, è vero, ma non sparando agli alleati. I Dpcm sono fuoco amico sulle imprese”, prosegue la presidente di Confcommercio Toscana
E il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano aggiunge: “chiudere i luoghi della socialità, dello svago culturale, del divertimento, dello sport, del benessere significa imporre agli italiani la rinuncia ad uno stile di vita sano e di qualità. E non mi si venga a dire che si tratta di gestire l’emergenza, perché l’allungamento temporale della pandemia, e la prospettiva che negli anni a venire non sarà la sola, l’ha resa ben più che un’emergenza. Impone un cambio radicale di prospettiva, anche nella gestione delle imprese, perché dobbiamo imparare a convivere con eventi del genere. Trattenere il fiato, senza sapere neppure quando potremo riprenderlo, non serve. Noi imprenditori in questi mesi siamo arrivati ad indebitarci per mettere in piena sicurezza le nostre aziende ed ora tutto il nostro impegno viene vanificato dal comportamento irresponsabile di pochi e dall’incapacità del governo di gestire la situazione in modo chiaro. Non è giusto. È un disastro che purtroppo pagheremo tutti, nessuno escluso”.
Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni ricorda la manifestazione di protesta che mercoledì 28 ottobre si svolgerà a Firenze ed in altre 17 città italiane: una grande manifestazione pacifica, ordinata, silenziosa dei ristoratori e di tutto il mondo della somministrazione. Alle 11,30 si ritroveranno, provenienti da tutte le dieci province toscane, per una iniziativa perfettamente in linea con le attuali disposizioni: stabile, senza cortei, con il corretto distanziamento
Per Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana “occorre che il Governo preveda un sostegno economico alle attività produttive e commerciali in rapporto alla diminuzione del fatturato non solo su base mensile, ma ponderato sulla performance annuale”.
“Non esiste un settore colpito che non ne esponga un altro dell’indotto ad una flessione di fatturato: non aiuti mirati ad un settore, ma aiuti in base a diminuzione di fatturato” prosegue Cioni.
Nello specifico, Cioni chiede “aiuti per gli affitti da giugno a dicembre, proporzionati alla diminuzione di fatturato; facoltà di licenziamento; stop agli acconti di fine novembre per il 2021; tassazione per cassa”.
“A gennaio -prosegue il presidente degli artigiani della Città Metropolitana di Firenze – scadranno le moratorie sui mutui. Non occorre rinviare la scadenza, ma che Governo, ABI e Consorzi Fidi si coordino per definire l’unica azione utile alle imprese: la rinegoziazione di tutti i mutui per diminuire (in base alla diminuzione di fatturato registrata ed attesa da ogni impresa) la rata mensile, allungando la vita del mutuo, senza spese ulteriori e a bassi interessi”.
Infine, ma non ultima, “l’immediata disponibilità nelle casse di Ebret dei denari necessari per pagare la cassa integrazione artigiana per i mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre ancora scoperti” conclude Cioni.
Foto: Anna Lapini