I sommozzatori intorno alle 15:20 di oggi 22 gennaio hanno indviduato, riferisce il portavoce della Protezione civile, il corpo di una passeggera che durante il naufragio è rimasta intrappolata sul ponte 7 nella zona di poppa della nave Concordia. Sono in corso le operazioni per portare in superficie il corpo della donna, cui seguiranno le procedure di identificazione. Sale a 13 il numero delle vittime del naufragio della Costa Concordia, che dopo il devastante impatto alle Scole, si è incagliata a Punta Gabbianara, inclinandosi e affondando su una delle fiancate e, in equilibrio precario, sta scivolando lentamente verso il fondale. Otto dei 13 corpi sono stati identificati (4 francesi, 1 italiano, 1 ungherese, 1 tedesco e 1 spagnolo), mentre quattro, tre uomini e due donne, sono ancora senza nome. Al Giglio è arrivato da Roma un pool speciale della Polizia scientifica per le complesse procedure di identificazione, in grado di svolgere qualunque tipo di test, come quello del Dna su cadaveri in avanzato stato di decomposizione.
A complicare le operazioni di identificazione l'incognita clandestini a bordo, che si è materializzata quando gli inquirenti hanno accertato che la vittima recuperate dal relitto ieri sabato 21 gennaio, non era tra le persone registrate a bordo. «Potrebbero esserci stati clandestini – ha detto Gabrielli – a bordo di Costa Concordia». Per cui i corpi ritrovati all'interno della Concordia, in attesa di essere identificati, non possono essere automaticamente tolti dal conteggio dei dispersi ufficiali, attraverso una sottrazioen automatica: «Non abbiamo la certezza – ha concluso – che le persone non identificate corrispondano all'elenco dei dispersi».
I movimenti di discesa del relitto, continuamente monitorati e dipendenti molto dalle condizioni meteo-marine, sono passati in queste ultime ore da una velocità 7 mm all'ora, ad 1 cm (10 mm) l'ora. Si susseguono così da giorni interruzioni e riprese delle operazioni di ricerca dei 20 dispersi da parte delle squadre di sommozzatori, per ragioni di sicurezza. Stamattina infatti il nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale) dei Vigili del fuoco ha ripreso le ricerche, dopo la sospensione avvenuta nella notte in seguito ad un allarme improvviso di spostamento del relitto. Le ricerche sono tuttavia limitate alla parte emersa della Concordia. Mentre i sommozzatori sono pronti ad intervenire in caso di emergenza. Rispetto a quanto si era potuto pensare a causa del previsto innalzamento del moto ondoso e del livello del mare al Giglio in particolare tra giovedì e venerdì di questa settimana, le interruzioni sono state relativamente brevi, seguite appunto da una ripresa degli interventi di ispezione della nave. E il tempo anche oggi, contrariamente alle previsioni, continua fortunatamente ad essere buono al Giglio dove splende il sole e soffia un pò di scirocco.
Intanto, sul versante della prevenzione del disastro ambientale nel Tirreno, dopo l'allarme di ieri sui dati di monitoraggio che rilevano presenza significativa di detersivi e disinfettanti, si stanno accellerando le operazioni di estrazione del carburante (quasi 2400 tonnellate) dai serbatoi della Concordia. Il monitoraggio giornaliero Arpat-Ispra delle acque marine potrà essere intensificato e ci si prepara al monitoraggio, in continuo, specifico per i carburanti, che al momento sono stati rilevati nella concentrazione normale per la zona del Giglio.
Svuotamento dei serbatoi della Costa Conocordia. Gli uomini della ditta olandese Spmit che effettuerà lo svuotamento sono sull'isola da giorni, pronti a iniziare in qualsiasi momento. Ieri inaftti il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, nominato dal governo Commissario per l'emergenza, ha spiegato che anche se non è stato fissato un limite di tempo per la ricerca dei 20 dispersi, è prioritario avviare paralllelamente lo svuotamento dei serbatoi dalle quasi 2.400 tonnellate di combustibile. Nel tratto di mare intorno alla Concordia è appena inziata l'operazione di "bunkeraggio" della Concordia, la fase preparatoria allo svuotamento dei serbatoi: sono stati calati in mare due blocchi di cemento da 54 tonnellate e due enormi boe d’acciaio. Il comitato tecnico-scientifico è pronto per dare il via alle operazioni di estrazione del carburante dalle casse del relitto, che potrebbero essere avviate già questa sera.
Contaminazione attuale del mare
Secondo quanto affermato dal commissario per l'emergenza Franco Gabrielli, in merito alle quasi 2400 tonnellate di carburante e oli combustibili presenti nei serbatoi della Concordia, al momento non vi sarebbe contaminazione da idrocarburi o sostanze tossiche derivanti dai serbatoti della Concordia nelle acque del mare del Giglio, bensì si sarebbero dispersi dalla nave detersivi e disinfettanti. Hanno dato esito negativo i test di tossicità effettuati nei tratti di mare intorno alla nave naufragata e al dissalatore, che è di vitale importanza per l'isola del Giglio: "I test ci dicono che i valori degli idrocarburi sono normali per il sito in cui siamo". Mentre hanno dato esito positivo i test tensioattivi (detersivi) e sostanze clorurate (disinfettanti) i cui livelli sarebbero "significativi, ma non preoccupanti per ora". "Il monitoraggio anti inquinamento – ha però precisato Gabrielli – sarà intensificato". Finora l'attività di monitoraggio dell'acqua marina è stata effettuata prevalentemente dall'Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, mentre da ieri è attiva anche l'Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. "Il monitoraggio (Arpat-Ispra) è giornaliero, ma (gli esperti) sono pronti ad elevarne la frequenza", ha detto Gabrielli, aggiungendo che "è in fase di installazione una sonda su imbarcazione per il monitoraggio costante sugli idrocarburi". I tecnici oggi cercheranno di capire in che modo attezzarsi nel caso in cui i prossimi test evidenziassero la presenza di sostanze tossiche.
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Il bollettino meteo marino Isola del Giglio, a cura del consorzio Lamma
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