Firenze – La riunione del Cosp che si è tenuta stamani ha avuto anche sul tavolo del confronto la questione delle manifestazioni contro il Dpcm di Conte, che hanno visto Roma, Napoli, Torino in stato di semiguerriglia urbana a causa, fra l’altro, di infitrazioni di varia natura, con sospetti su gruppi criminali e neofascisti. Sulla questione è intervenuto i microfoni del Tg regionale su Rai 3, il sindaco Dario Nardella, che ha detto: “Ho chiesto al prefetto e al questore prima di tutto tolleranza zero verso la violenza, qualunque forma di violenza, e allo stesso tempo anche di evitare che si possano tenere manifestazioni chiaramente illegali. Firenze è una città aperta e democratica ma è sempre schierata dalla parte della legalità e della non violenza”.
Il riferimento è alla manifestazione non autorizzata pubblicizzata per venerdì sera da un tam tam sui social in cui si mostra un messaggio senza firma ma con uno stile simile a quelli diffusi in precedenza su Roma e altre città, che chiama al raduno in piazza della Signoria. “Piazza della Signoria – ha sottolineato il sindaco – è un luogo delicatissimo per la presenza di opere d’arte ma ciò che più preoccupa e che ritengo inaccettabile è che questa manifestazione non sia stata comunicata alle autorità preposte, non sia stata autorizzata e soprattutto sia promossa da soggetti che deliberatamente mantengono l’anonimato. Azioni del genere a mio avviso sono inaccettabili. Protestare democraticamente è un diritto, protestare in modo illegale non va consentito”.
Al termine della riunione del Cosp è stato emesso un comunicato nel quale si afferma che “sono state definite tutte le misure per garantire che le suddette iniziative si svolgano nel perimetro della legalità, assicurando il legittimo esercizio del diritto di manifestare quale presidio di democrazia”.
“Il Prefetto e il Sindaco – è scritto ancora nel comunicato – sottolineano che Firenze è, da sempre, una città aperta che garantisce, in ogni sua forma, il diritto di tutti i cittadini alla riunione pacifica e alla manifestazione del pensiero, nel pieno rispetto della legge e dei principi costituzionali. L’attuale fase emergenziale in particolare richiede che il diritto a manifestare si contemperi con il rispetto delle regole sanitarie”.