A tutto gas Ecologisti a parole, malati di macchina nei fatti. Un’indagine

A parole siamo tutti ecologisti, ma sono pochi quelli che rinunciano all’auto a favore della bicicletta o dei mezzi pubblici. Quasi nessuno sa che ci sono alternative economiche e a basso impatto ambientale come il noleggio di veicoli elettrici. E’ quanto emerge da un’indagine di mercato condotta dallo studio Notari Ricerche volta a verificare la propensione degli esercenti reggiani all’utilizzo dei veicoli elettrici.

I dati che emergono sono particolarmente interessanti e aiutano a capire il motivo per cui negli orari di punta di qualsiasi giorno feriale attraversare la città da un capo all’altro sia un’operazione estremamente lunga, difficoltosa e in fin dei conti snervante. Le conseguenze di questa situazione si ripercuote ampiamente sulla qualità della vita: non solo il traffico ci ruba una grande quantità di tempo libero (proviamo a mettere in fila le ore passate in macchina per andare e tornare dal lavoro) ma fa di Reggio una delle città più inquinate del Nord Italia.

LA RICERCA

L’indagine ha coinvolto duecento esercenti, 100 all’interno delle mura (anello circonvallazione) e 100 nell’area esterna comunque a ridosso del centro città (raggio massimo 1 chilometro). La quasi totalità degli intervistati (dato aggregato: 97%) si dice interessato alle questioni che riguardano la salvaguardia ambientale. Solo il 3% manifesta indifferenza o critica rispetto a tali argomenti. Una sensibilità ecologica dichiarata a parole che si traduce nel concreto in primis nella raccolta differenziata
a cui seguono i comportamenti che hanno a che fare con la mobilità.

Come si recano la lavoro gli esercenti reggiani? Oltre la metà degli intervistati utilizza auto, furgone o motociclo per compiere il tragitto casa-lavoro. Percentuale che raggiunge l’80% per gli spostamenti di lavoro. Solo un terzo utilizza la bicicletta (in particolare gli esercenti con attività in centro storico che specularmente usano meno l’auto) mentre non sono più del 12% quelli che vanno al lavoro a piedi. Ma forse il dato che fa più riflettere e quello che riguarda i mezzi pubblici: vengono utilizzati regolarmente solo da 3% degli intervistati.

La macchina si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato (69%) anche nei giorni liberi dal lavoro: seguono bicicletta (18%) e piedi (4%).

LA VIABILITA’ DEL FUTURO

Dai dati raccolti emerge un dato di fatto difficilmente contestabile: pochi sono disposti a rinunciare all’auto per i loro spostamenti quotidiani. Nessuna città in città d’Italia può vantare i nostri 160 chilometri di piste ciclabili; la città è stata premiata anche dalla Comunità europea per l’educazione sui giovani con iniziative come il Bici Bus, carovana di bici formata dai bambini di 17 scuole. Ma traffico e inquinamento restano tra i problemi più gravi.

Le alternative ci sono ma non tutti le conoscono. Grazie ai veicoli circolanti nella sola Reggio, il Comune è stato insignito del titolo di prima città elettrica d’Europa. Nel 2003 è nato il progetto Ariamia ideato e promosso da Confcommercio Reggio Emilia d’intesa con Zapi S.p.a. ed in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, la Camera di Commercio e TIL che mette a disposizione 250 Piaggio Porter elettrici a prezzi vantaggiosi non solo per uso professionale ma anche ai privati. Progetto lodevole, ma secondo la ricerca solo una piccola parte degli intervistati conosce questa opportunità.

A bloccare lo sviluppo di iniziative del genere è l’assenza di informazioni, ma anche la carenza di strutture necessarie al funzionamento del progetto: secondo l’85% degli esercenti intervistati, ad esempio, l’attrattività dei veicoli elettrici aumenterebbe se fossero presenti punti di ricarica a disposizione dei cittadini.

In conclusione la ricerca mette in luce alcuni dati indispensabili per comprendere la portata del problema: i cittadini avvertono chiaramente che la mobilità incide profondamente sulla qualità della vita ma solo una piccola parte è disposta a rinunciare a spostarsi con l’auto, anche se deve compiere brevi tragitti. Solo un’esigua parte della popolazione utilizza bicicletta e mezzi pubblici sia per andare a lavorare che nel tempo libero. Infine, non mancano progetti volti a favorire una mobilità urbana eco-sostenibile ma, per diverse ragioni, non sono ancora in grado di dare una risposta su larga scala ai problemi della viabilità.

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