Manifestazione per la casa, corteo per le vie del centro

Circa 300 persone hanno partecipato oggi sabato 24 settembre alla manifestazione promossa dal Movimento di  Lotta per la Casa e Firenze Bene Comune allo scopo “di fermare la criminalizzazione” dei movimenti, come hanno ripetuto gli slogan urlati a varie riprese nel corso del corteo.
Una manifestazione caratterizzata anche dalla volontà di dare un segnale chiaro all’amministrazione cittadina: “E’ la mancanza di poltiiche efficaci, l’incapacità di dare sostegno alle fasce più deboli della società che ci costringono a dare le risposte che le istituzioni non danno. Se criminalità è questo, allora siamo tutti criminali” spiega Lorenzo Bargellini, leader del Movimento di Lotta per la Casa.
Il corteo, partito da piazza San Marco, ha percorso il centro cittadino sostando sotto le sedi di Prefettura, Regione e infine, sulle scalinate del Tribunale di piazza San Firenze, dove sono state affisse lettere appello dei rifugiati somali, eritrei ed etiopi, parte dei quali vivono ancora nella precarietà assoluta.
Le istanze avanzate dalla manifestazione sono sostanzialmente la richiesta di strumenti efficaci per combattere la carenza di interventi strutturali nel panorama dell’edilizia pubblica. I grandi accusati del rapido deterioramento del parco residenziale pubblico vengono individuati nel processo di privatizzazione del patrimonio pubblico unito al devastante effetto della crisi globale.
Gli antidoti proposti sono molti: rilanciare un piano di aumento dell’edilizia residenziale pubblica scorrendo su canali di recupero e sostenibilità, in cui una consistente fetta potrebbe essere rappresentata dalle aree dismesse, da quelle militari e dalle riconversioni di stabili sfitti e vuoti; difesa del patrimonio pubblico di Enti e Fondazioni; blocco di sfratti e sgomberi, che ricreano a cascata il problema soprattutto in un periodo in cui la carenza di alloggi popolari da endemica diventa insostenibile.
Circa la “pratica” dell’occupazione viene  definita “mezzo estremo di difesa del diritto dell’abitare”.
Infine, conclude Bargellini, “sosteniamo le esperienze di autorecupero che inventano nuove forme dell’abitare, alternative sia nelle progettualità architettoniche che di socialità. E’ chiaro che appoggiamo la creazione di proposte di legge che riconoscano e valorizzino questi percorsi”.

 

Foto Stefania Valbonesi

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