Firenze – Denuncia che pesa , quella del capogruppo della sinistra in consiglio comunale a Palazzo Vecchio appioppa al Maggio: alcuni soci fondatori, infatti, non avrebbero ancora pagato le loro quote, per “un totale di oltre 600mila euro”.
Insomma, per farla breve, i soci fondatori del Maggio non terrebbero affatto al futuro della Fondazione. Tant’è vero, spiega Grassi, che sembra siano più interessati ad altre iniziative.
“Basta vedere i soldi del loro contributo. Ogni anno – spiega Grassi – sembrano più interessati a pagare altre iniziative politiche, visto che alcuni nel 2012 e 2013 non hanno versato le somme arrivando, se sommati, ad avere debiti con la Fondazione per oltre 600.000 euro”.
E tanto per non parlare in astratto, ecco i nomi: “E’ il caso di Bassilichi – spiega il consigliere – che a fronte di un contributo di 275.000 euro per le due annualità scorse, al 30 giugno 2014 non aveva versato neppure un euro”. Oppure di Ferragamo, che nello stesso periodo, “dei 267mila euro ne ha versati 67mila in meno”. E, carte alla mano, l’elenco continua: nel numero ci sono anche le partecipate come Firenze Parcheggi che, “azzerato il contributo nel 2013 ha ancora 120mila euro da pagare degli anni precedenti. E Publiacqua che ancora avanza 50mila euro di debiti verso la Fondazione”.
Tirando le fila, non resta dice Grassi, che rivolgere un pressante invito ai soci fondatori. L’invito è, conclude Grassi “quello di versare il prima possibile le loro somme e alla dirigenza della Fondazione di dire chiaramente che quando gli stipendi non vengono pagati regolarmente è anche a causa di chi promette e poi non mantiene. Capiamo che ormai sembra essere una cosa che accade di frequente, in politica. Ma noi non staremo in silenzio e, rispetto ad altri, alle promesse spot non vogliamo abituarci mai”.