Nuova vita per Santa Croce. Nel quartiere delle ex Reggiane gli edifici produttivi dismessi tornano a vivere grazie ad attività sociali, culturali, artistiche, educative e sportive. E’ questo il risultato del bando per il riuso temporaneo di immobili dismessi promosso dal Comune. Gli esiti del bando e gli sviluppi del progetto di rigenerazione urbana sono stati presentati questa mattina dal sindaco Luca Vecchi e dall’assessore Alex Pratissoli.
Ecco le novità. All’ex Mangimificio Caffarri di via Gioia troverà la sua nuova sede Remida, il progetto pilota sul riuso creativo dei materiali promosso dall’istituzione Scuole e Nidi dell’Infanzia, Iren e fondazione Reggio Children. Nella palazzina uffici di via Gioia 5 si insedierà l’associazione Ring 14. Il chiesolino sconsacrato di viale Ramazzini (angolo via Veneri) sarà la sede dell’associazione locale Ascoltare Santa Croce. All’ex Maffia di viale Ramazzini sono invece già iniziati i lavori per ospitare la nuova sede della cooperativa sociale Anemos. Nelle strutture di via Talami verranno recuperati da parte di Fer e Tper gli immobili dismessi per ospitare le locomotive e i vagoni storici. Sono state inoltre formulate le proposte di affitto per gli immobili via Gioia 22 e 24 al fine di ospitare le attività dell’Atletica leggera indoor, il centro di produzione, formazione e attività teatrali MaMiMò, il museo delle moto di Uisp, la società sportiva Taekwondoo Tricolore, un progetto di atelier didattico promosso dal nido-scuola Choreia a cura della cooperativa Pantarei, e l’associazione Safre che da tempo si occupa a Santa Croce di modellismo e ha contribuito al recupero delle carrozze e locomotive storiche di Act.
“La rigenerazione di Santa Croce ha molti significati e rilancia ulteriori sfide anche per il Paese: l’Italia intera è piena di quartieri come questo – ha sottolineato il sindaco – luoghi in cui i contenitori sono stati svuotati del loro significato e si sono trasformati in degrado. Di fronte a situazioni di questo tipo, il legislatore è chiamato ad avviare percorsi legislativi e di incentivazione economica, nonché percorsi di finanza agevolata per venire incontro alle associazioni, affinché questi progetti non restino goccia nel mare, ma diventino prassi”.
Secondo l’assessore Alex Pratissoli “Santa Croce ha vissuto più di ogni altro luogo le vicende delle vicine Reggiane, e proprio per questo la rigenerazione del quartiere non può essere svincolata da quella dell’ex polo produttivo e viceversa. Attraverso il riuso si vuole lavorare a un progetto che coinvolga l’intera area, attraverso l’uso di strumenti innovativi, come il partenariato tra pubblico e privato, e quindi la condivisione delle risorse e delle competenze”.
Alle Reggiane la riqualificazione si sta attuando attraverso un partenariato che condivide importanti risorse pubbliche e private in coerenza con un disegno strategico, quello dell’Area nord, che investe su ricerca, innovazione, lavoro e qualità urbana. Dopo la realizzazione del Tecnopolo nel Capannone 19, sono ora in fase di riqualificazione i Capannoni 17 e 18, ed è in programma il riallestimento con nuove funzioni del Capannone 15, mentre sono ormai terminati i lavori di bonifica dell’area ed avviati i lavori di riqualificazione di piazzale Europa quale piazza del quartiere e accesso al Parco dell’Innovazione nell’area Reggiane.
Nel caso dell’ambito di Santa Croce invece, di fronte ad una sopraggiunta, drastica riduzione delle risorse economiche di privati in grado di riattivare le aree dismesse, si è perseguita una profonda rivoluzione della cultura del ‘fare città’: dal controllo tipico di visioni urbanistiche monodirezionali dall’alto verso il basso, alla responsabilità diffusa della cura dei luoghi dell’abitare quotidiano, che ha messo al centro le persone, la loro storia, le loro aspirazioni e passioni, mentre all’Amministrazione comunale è spettato il compito di stimolare la nascita di una rete di relazioni fra tutti questi soggetti.
A Santa Croce spazi e terreni abbandonati, in attesa di una trasformazione definitiva, sono diventati il luogo in cui ospitare usi temporanei di rilevante interesse pubblico, in un processo di rigenerazione urbana che parte dai contenuti, anziché dal contenitore. Per fare emergere questa potenzialità è stato pubblicato un avviso, al fine di raccogliere da un lato le disponibilità di privati nella concessione di aree ed immobili non utilizzati e dall’altra sollecitare la presentazione di proposte da parte di cittadini, imprese, associazioni, di progetti per il riuso temporaneo degli stessi. L’obiettivo era quello di promuovere operazioni coordinate di riuso temporaneo di ‘vuoti’, in attesa di trasformazioni definitive, avvalendosi delle forme di cittadinanza attiva, della capacità creativa di progettisti e imprese, di proprietari interessati a far riabitare seppur temporaneamente immobili dismessi. Alla manifestazione di interesse hanno partecipato i proprietari dei principali complessi immobiliari e oltre 50 fra associazioni, imprese, cittadini, che hanno presentato progetti di rilevante interesse pubblico.