Anche il Lyceum Club Internazionale di Firenze contribuisce al ciclo di iniziative nate quest’anno intorno alla grande mostra antologica del pittore Giovanni Colacicchi (Anagni 1900 – Firenze 1992), in corso a Villa Bardini. Giovedì 5 giugno alle 18, nella sede del club, in Palazzo Giugni-Fraschetti (via Alfani 48), si terrà l’evento “Lyceum 1940: omaggio a Giovanni Colacicchi”, curato da Mario Ruffini, ideatore dell’intero ciclo con il supporto scientifico di Susanna Ragionieri: un concerto del violoncellista Aldo D’Amico che, per l’occasione, eseguirà le Suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach in tonalità maggiore («poiché la tonalità maggiore – spiega Mario Ruffini – corrisponde alla solarità della pittura di Colacicchi»), e una conferenza a quattro voci, in cui interverranno, insieme ai curatori, gli storici dell’arte Carlo Del Bravo e Mina Gregori. La relazione di quest’ultimo si intitola “Anni Settanta. Giovanni Colacicchi e la mia storia dell’arte”, mentre Mina Gregori parlerà di “Firenze viva”, Susanna Ragionieri, massima esperta del pittore, del “Magistero di Colacicchi” e Mario Ruffini di “Colacicchi e la musica”. Ragionieri e Ruffini intervisteranno poi Del Bravo e Gregori su alcuni temi specifici. Da segnalare, inoltre, il film documentario “Giovanni Colacicchi e Flavia Arlotta: cronaca famigliare e vita d’artista”, realizzato da Clemente Fiorentini in occasione di questo ciclo di eventi, che sarà proiettato in loop da mezz’ora prima fino all’inizio dell’evento, accogliendo il pubblico all’arrivo con immagini della casa fiorentina del pittore e delle sue opere, e una colonna sonora con musiche da lui amate: http://youtu.be/IztXDBv_Ixk.
Questo appuntamento collaterale della retrospettiva di Colacicchi, che è stato organizzato dalle sezioni Arte e Musica del Lyceum di Firenze, presiedute da Elisa Acanfora ed Eleonora Negri, è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Fra gli eventi collaterali, quello del Lyceum assume il sapore speciale di una vera
epifania, portando sulla scena, in prima linea, due dei massimi storici dell’arte del nostro tempo, Carlo Del Bravo e Mina Gregori, insieme ai curatori delle mostre e a un musicista come il violoncellista Aldo D’Amico, amico personale di Giovanni Colacicchi. L’occasione è utile anche per rievocare quel 1940 quando, proprio al Lyceum, si tenne una personale di Giovanni Colacicchi.
«Pittore, poeta, intellettuale – spiega Mario Ruffini –, Giovanni Colacicchi ha attraversato da protagonista il XX secolo, creando immagini insieme tangibili e visionarie, alla maniera umanistica, sulla centralità etica ed estetica dell’uomo e sulla sintesi di valori di racconto e di armonia, di ritmo e di luce. A questa idea di pittura sarebbe rimasto fedele per tutta la vita: dagli anni giovanili del successo a quelli difficili del dopoguerra, segnati dalla fortuna delle neoavanguardie, fino ad incrociare, in vecchiaia, il recupero post-moderno della figurazione. La mostra a Villa Bardini è la prima retrospettiva a ventidue anni dalla morte e a ventotto anni dall’ultima esposizione. Ripercorre le tappe fondamentali del suo magistero e approfondisce altrettante direttrici del suo linguaggio: il rapporto con la musica, l’impegno nella decorazione pubblica, l’idea della rappresentazione del nudo come metafora dell’anima».
Tutte le iniziative ricordate su Colacicchi nascono da un’idea di Mario Ruffini nel contesto dei Progetti di Musica e Arti figurative, settore di ricerche del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, di cui è responsabile scientifico.
L’appuntamento al Lyceum fa parte del ciclo ‘Renovatio Humanitatis – Arte e scienza dal Rinascimento alla contemporaneità’, che ha il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e il patrocinio di Provincia, Comune e Quartiere 1.