Live Art a Grosseto: passeggiata fra arte e poesia per salvare il pianeta

Grosseto –  Una performance artistica fatta di opere gigantesche, di testi letterari, di un corteo colorato di rosso che attraversa il centro storico salmodiando litanie costruite su contenuti, immagini e personaggi del  movimento ambientalista internazionale. Viaggio nell’emergenza pianeta dal Duomo al Cassero senese, dentro le mura.

Nel capoluogo maremmano non  si era mai visto prima un evento così ampio e così avvolgente come quello che il primo luglio ha inaugurato la Biennale dello Scarto, la mostra diffusa, dedicata al tema “L’energia circolare, gli scarti e gli scartati”, ideata e realizzata dall’artista e bioarchitetto Rodolfo Lacquaniti.

Da anni Lacquaniti realizza sculture e installazioni usando materiali recuperati fra quelli eliminati dai processi industriali o dalle sempre più “onnivore” attività edilizie. Il parco “Viaggio di Ritorno” a cui ha dato vita nella piana tra Montepescali e Castiglione della Pescaia, offre un percorso attraverso installazioni di grande suggestione, quasi tutte di grande formato, che parlano soprattutto dell’urgenza di un cambiamento di visione e sensibilità: “Anche le grandi installazioni che ho creato per Grosseto sono tutte realizzate con materiali di scarto e parlano alle coscienze e al cuore dell’uomo sull’importanza di fare qualcosa di concreto, per salvare il nostro bellissimo pianeta”.

Con questo obiettivo ha chiamato a raccolta i cittadini di Grosseto in un evento di  “performance di Live Art”: una passeggiata lenta per manifestare per la pace dell’uomo con la natura e, soprattutto adesso, una pace fra gli uomini che è la condizione fondamentale per salvare la terra. La prima tappa è stata la piazza del Duomo  dove era stato collocato, a ridosso della cattedrale, “Il Cristo”, alto 4 metri, realizzato con scarti industriali: “Porta sul suo corpo le ferite dei mali dei nostri tempi, il peso delle bare galleggianti, i muri che dividono, le lamiere delle baracche della città dei morti del Cairo e quelle delle Favelas brasiliane”, sono state alcune delle riflessioni dell’artista.

Subito dopo si è formato un corteo con il colore rosso dominante (Lacquaniti aveva invitato a vestirsi di rosso) . Apriva il corteo  l’attrice Irene Paoletti che pronunciava un testo scritto dall’artista, “io sono”, in forma di litanie alle quali rispondeva il corteo: una salmodia ecologista che si interrompeva di fronte alle opere. A Piazza Socci, dove è stato collocato “Il viaggio di Sancio Pancia”, opera composta da 4 personaggi, due umani e due animali, che “vuole riscattare Sancio Pancia collocandolo come attore principale insieme a Don Chisciotte”.

Poi all’inizio di Corso Carducci con “I due altalenanti”, disposti uno davanti l’altro, a indicare l’entrata nella Biennale dello Scarto, il cui tema è  il rapporto tra gli esseri umani e le altre specie. Terza tappa, Piazza Baccarini, con l’opera “Il cavallo e il cavaliere”, ispirata alle sculture di Marino Marini, punto di riferimento fondamentale per Lacquaniti. Infine, il Cassero senese con la “Ragazza su oggetto non identificato”, ispirata a un’opera di  Pablo Picasso. L’oggetto non identificato sul quale balla la ragazza assomiglia a una bomba. L’opera dunque è la metafora di un mondo del tutto inconsapevole del pericolo che corre la sua stessa sopravvivenza.

Il corteo degli “eco-flagellanti” si è concluso di fronte all’installazione più impressionante e più suggestiva delle Mura: “Le tre formiche”, di circa sei metri per tre realizzate con gli scarti di gommoni usati, che ricordano i viaggi nel Mediterraneo degli immigrati. Secondo l’autore le formiche dovrebbero essere prese a modello per la loro grande capacità di cooperazione nel superamento di crisi e catastrofi nel loro micro mondo .

A ogni stazione sono state lette citazioni dalle opere di Italo Calvino e Constantino Kavafis, mentre Anna Mazzanti storica e critica d’arte descriveva le opere nella loro forma artistica e nel loro significato. Le opere saranno esposte fino a ottobre. Dal 5 agosto al 4 settembre, a Grosseto, alle Casette cinquecentesche, si terrà la mostra Angeli e Demoni costituita da sculture di angeli e demoni di The Garbage Revolution e una serie di quadri, video e fotografie. A cura di Rodolfo Lacquaniti e Mauro Papa. Dal 3 al 7 agosto la Biennale dello Scarto sarà presente anche a Festambiente con l’opera Homo Sapiens.

 

Al centro Rodolfo Lacquaniti con la “Ragazzi su oggetto non identificato”

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