Riceviamo e pubblichiamo:
“Caro Papa Francesco,
siamo un gruppo di persone senza casa di Firenze, donne, uomini, bambini/e e da tempo condividiamo le Tue parole, i Tuoi appelli per i poveri ed i migranti, le Tue denunce sulle tante ingiustizie di questa società.
Per questo vogliamo parlarti di una vicenda che abbiamo vissuto in prima persona. Dopo aver cercato inutilmente una casa in affitto, discriminati dai prezzi speculativi del libero mercato, dopo aver subito sfratti e vari sgomberi negli ultimi mesi, il 30 dicembre scorso, in mancanza di altre soluzioni, abbiamo occupato un edificio vuoto da circa due anni in via Vittorio Emanuele 89, angolo via Lanzi, a Firenze, di proprietà di un Istituto Religioso di Suore “Piccole Sorelle dei Poveri”.
Dopo alcuni giorni tranquilli, senza aver ricevuto nessuna visita o contatto né da parte dell’Ordine religioso, né da parte delle Istituzioni, la sera del 5 gennaio, sotto una pioggia battente, non è arrivata la Befana, ma un nuovo sgombero da parte della polizia, che ha motivato il suo intervento con la richiesta della proprietà di liberare con urgenza l’immobile. Dopo una trattativa durata alcune ore e dopo aver tentato inutilmente di parlare con la Madre Superiora, siamo riusciti ad ottenere dal Comune di Firenze solo la permanenza in una struttura per una-due settimane, ma non per tutti.
Ma il problema che intendiamo porTi è un altro. Ci siamo informati su questa istituzione religiosa proprietaria dell’immobile: l’Ordine delle “Piccole Sorelle dei Poveri” è stato fondato nel 1882 e conta varie case in tutta Italia per l’accoglienza di anziani, tra cui quella di via Andrea Del Sarto a Firenze. Non mettiamo in discussione l’attività benemerita dell’Ordine a favore dei poveri, ma in questo caso i poveri, ovvero noi, siamo stati messi per strada proprio da un Istituto Religioso, senza nessun dialogo, nessuna disponibilità a capire i nostri bisogni, le nostre vite concrete, ad ascoltare i motivi per cui abbiamo deciso di occupare un edificio vuoto. Non pretendevamo che ci dessero il palazzo, ma insieme potevamo trovare soluzioni e percorsi, anche temporanei, che ci garantissero un tetto.
Questa chiusura è la cosa che ci ha ferito più di tutto, perché l’abbiamo vissuta in netto contrasto con i Tuoi appelli. Siamo convinti che ci sia un gran bisogno di comportamenti e scelte coerenti da parte di tutti, perché altrimenti le parole lasciano il tempo che trovano.
Credici, è proprio una vergogna che ci sia tanta gente senza casa e tante case senza gente!
Per questo Ti invitiamo a far sentire ancora più forte la Tua voce, noi faremo sentire la nostra per ottenere fatti concreti. Ti salutiamo con affetto, le famiglie e le persone occupanti senza casa, con il sostegno della Rete Antisfratto Fiorentina (Movimento di lotta per la Casa e Resistenza Casa Sportello Solidale)”.