Lanfranco si butta: c’è un assessore outsider tra i reggiani papabili per Roma. Poi gli “scontati” Delrio, Rossi e Malavasi

Entrato dalla porta della giunta Vecchi nella lista di un partitino d’appoggio, l’assessore Lanfranco de Franco si candida alla Camera per articolo Uno nelle liste Pd. Sempre presente e disponibile e (rarità nonostante non si capisce cos’abbiano da essere incazzati i politici che restano dei super privilegiati) spesso col sorriso sulle labbra, de Franco tomo tomo cacchio cacchio bussa di già alle porte del Parlamento. Dalla sua l’izquierda reggiana dalemian-bersaniana (che resta assai forte) e che regge la maggioranza di potere nostrano coi “dossettiani”. Ecco il papiro, la lenzuolata-sviolinata con cui annuncia il suo desiderio Capitale. Per la Camera corrono anche i più “scontati” Rossi e Malavasi

Entrato dalla porta della giunta Vecchi nella lista di un partitino d’appoggio, l’assessore Lanfranco de Franco si candida alla Camera per articolo Uno nelle liste Pd. Sempre presente e disponibile e (rarità nonostante non si capisce cos’abbiano da essere incazzati i politici che restano dei super privilegiati) spesso col sorriso sulle labbra, de Franco tomo tomo cacchio cacchio bussa di già alle porte del Parlamento. Dalla sua l’izquierda reggiana dalemian-bersaniana (che resta assai forte) e che regge la maggioranza di potere nostrano coi “dossettiani”. Ecco il papiro, la lenzuolata-sviolinata con cui annuncia il suo desiderio Capitale

“Mi candido alle elezioni politiche nella lista PD – Italia democratica e progressista, fondata da PD, Articolo Uno, PSI, Demos, Volt, Repubblicani Europei ed Elly Schlein. Ho scelto di candidarmi perché in questi anni da assessore ho sperimentato quanto il nostro paese abbia bisogno di politiche che tengano insieme giustizia sociale e conversione ecologica, sviluppo economico e innovazione.

Penso ai più giovani, alla mia generazione, che fatica a trovare lavori stabili, a costruire progetti di vita, a guardare al futuro con fiducia. Ma anche ai tanti pensionati che dopo una vita di lavoro si ritrovano poveri, dipendenti dai figli e spesso insicuri nei contesti in cui vivono.

Qui millanta serietà per allinearsi a D’Alema che al massimo sogghigna e non ride mai. In realtà Lanfranco de Franco è un gran burlone

Mi candido perché sento il dovere di rappresentare il mondo dei progressisti, la comunità di Articolo uno, che da troppo tempo aspetta un progetto politico unitario in grado di mettere al centro i temi della sinistra: su tutti il lavoro, la salute, il fisco e i diritti.

Come padre di Emilia e presto di Matilde, e come compagno di Federica, vorrei costruire per le generazioni future un paese dove più servizi e politiche di genere, insieme a un grande investimento sulla sostenibilità, consentano in particolare alle giovani donne di vivere in una società migliore.

Reggio Emilia, la città che amo, e la mia grande regione meritano di avere ottimi rappresentanti a Roma, che tengano un rapporto costante con il territorio e lavorino per il bene dei reggiani e degli emiliani, quelli a cui servono misure per correre più forte ma soprattutto quelli che oggi fanno più fatica.

Qui Lanfranclawrence d’Arabia testa la tenuta fisica di un povero cammello

Perché mi candido se probabilmente non sarò eletto? Perché penso che ci sia bisogno di ogni energia disponibile per un buon risultato del centrosinistra e per arginare l’avanzata delle peggiori destre della storia repubblicana. E poi, parafrasando Bersani, i politici non sono pedalò che escono solo quando c’è il sole.

Un po’ di sana ambiguità a sinistra non guasta mai e allarga a dismisura lo spettro delle preferenze

Da oggi al 25 settembre userò i miei profili social per la campagna. Chi vuole aiutarmi o restare aggiornato anche via mail o whatsapp può lasciare i propri dati cliccando su questo link http://eepurl.com/h8M9LX

Grazie, il vostro sostegno è molto importante”.

Lanfranco de Franco

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