
Non tutti vanno in piazza per le celebrazioni ufficiali il 25 aprile, quelle organizzate dagli enti locali e dalle associazioni partigiane per celebrare la festa della Liberazione con presunto spirito riappacificato. Nella nostra provincia continuano ad essere indette celebrazione differenti, volte a richiamare l’attenzione (con scarso successo sui media) sugli aspetti meno nobili e maggiormente sottaciuti degli anni ’44-’46.
A Cadelbosco, nel teatro-cinema del bar-ristorante Gemmi, alla vigilia della giornata della Liberazione, è stato proiettato davanti a circa 150 persone il discusso (e pressoché non distribuito) film “Il segreto di Italia” di Antonello Bellucco, con Romina Power e Gloria Rizzato. Dedicato alla ricostruzione della strage partigiana di Codevigo, il film è diventato un caso nazionale perché rifiutato dai circuiti ufficiali. L’iniziativa è stata della Lista “Sei di Cadelbosco” guidata dal consigliere Paolo “Oracle King” Brunazzi, dall’associazione culturale Dea Minerva e dal Centro Studi Italia di Luca Tadolini. In sala era presente anche il presidente dell’Anpi di Cadelbosco. Da segnalare gli avvertimenti arrivati sino a poche ore prima della proiezione. Brunazzi ha ricevuto telefonata anonima “Se continui così te la faremo pagare”.
Alla Pieve di S.Valenitno di Castellarano invece, la Lega Nord ha commemorato il Beato don Rolando Rivi, il ragazzino seminarista ucciso dai partigiani comunisti il 13 aprile ’45 a 14 anni per il solo fatto della sua fede religiosa. Uno dei casi più gravi della locale storia partigiana, a lungo lasciato sotto traccia dalle istituzioni (e dagli stessi cattolici impegnati in politica nella maggioranza) e portato alla luce soprattutto dagli uomini di Chiesa.