La scomparsa di Maurice Nio l’architetto olandese ideatore del nuovo Centro Pecci

Prato – E’ scomparso Maurice Nio, l’architetto olandese che firmò il nuovo Centro Pecci di Prato. A lui toccò ampliare, ristrutturare e  rinnovare l’edificio preesistente (firmato dal fiorentino Italo Gamberini), che volle come luogo inteso come uno  spazio per tutte le arti contemporanee e soprattutto pubblico. In una nota l’Ordine degli Architetti di Prato: “Ci ha lasciati Maurice Nio, lo ricordiamo con un articolo che presentava la nuova ala del Pecci, il suo progetto che ha rilanciato Prato come città del contemporaneo. Grazie Maurice, Prato non ti dimenticherà”.

“La scomparsa dell’architetto Maurice Nio ci tocca profondamente. Nio ha cambiato l’immagine di Prato con il progetto di ampliamento del Centro Pecci che è diventato un simbolo della nostra città”. Così il sindaco Matteo Biffoni ha espresso  il proprio cordoglio e quello di tutta la Giunta alla notizia della morte dell’artista olandese. Un legame stretto quello tra Prato e l’architetto Nio nelle parole  dell’assessore alla Cultura Simone Mangani: “Il suo progetto, donato da Elena Pecci, con l’ausilio ideale di Lara Vinca Masini, fu scelto dall’allora Presidente del Centro Pecci, Valdemaro Beccaglia e dalla Giunta del Sindaco Marco Romagnoli con la consulenza dello storico dell’architettura Marco Brizzi perché rappresentava linee di pensiero emergenti nella giovane architettura dei primissimi anni 2000 e perché visivamente legava il Centro al contesto attraverso quella antenna che ancora oggi è riconoscibilissimo e svolge la funzione di cogliere le onde “sensing the waves”, appunto, il titolo del progetto. Nio è sempre rimasto legato a Prato ed ha partecipato al Grand Opening dell’ottobre 2016″.

L’assessore all’urbanistica  Barberis ha sottolineato l’intervento di Nio al Pecci quale contemporaneità caratteristica di Prato: “A Maurice la città deve l’opera di architettura che ha rilanciato a livello globale l’immagine di Prato come città della contemporaneità della Toscana. L’ampliamento del Centro Pecci è un’opera simbolica la cui antenna “recepisce” i segnali dei fermenti della contemporaneità che avvengono nel mondo e, allo stesso tempo, “rilancia” nel mondo le attività che vengono svolte all’interno. Nell’antenna, nel suo essere funzionalmente “inutile” ma simbolicamente così potente sta il lascito di Maurice a Prato, che si affianca al mio personale ricordo di una persona dotata di una umanità, un entusiasmo per l’architettura e per la vita fuori dal comune”.

In foto Maurice Nio

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