Tutto è partito da questo post di Dario De Lucia, giovane consigliere del Pd che fa spesso parlare di sé sapendo cogliere l’attimo dell’utilizzo social per dialettiche usa e getta: “È morto l’europarlamentare leghista xenofobo, razzista e guerrafondaio Gianluca Buonanno. Condoglianze alla famiglia per il lutto della persona. A livello politico lo ricorderemo per le offese ai migranti e ai gay, la pistola in diretta e tanto altro peggio” all’indomani della morte in un incidente stradale dell’eurodeputato del Carroccio noto per le sue intemerate provocatorie con tanto di armi in mano.
Una frase che ha provocato reazioni non solo su facebook dove il segretario leghista Gianluca Vinci ha prontamente risposto chiedendo al Pd di dissociarsi dall’ultima deluciata ma anche direttamente in sala Tricolore dove De Lucia ha ribadito le sue considerazioni così sintetizzabili in soldoni: si piange la persona che lascia un vuoto nel suo privato familiare ma non si rimpiange il politico pubblicamente negativo per il Paese.

La polemica, incontrollabile nei toni e nei contenuti sui social, è tracimata oltre il tollerabile ed il consigliere del Pd ha rivelato in consiglio comunale di aver ricevuto minacce di morte (lui e famiglia) dal variegato mondo simpatizzante per la Padania libera. Minacce denunciate alla Digos reggiana; dopo le quali è stato lo stesso De Lucia a pretendere le scuse.
Qui sotto la presa di posizione di De Lucia su Buonanno in sala del Tricolore