Firenze – San Francesco era uno semplice : uno che non amava i fronzoli e che trovò la sua strada quando scoprì che il Vangelo chiamava tutti ad andare per il mondo senza nulla. Liberi e grati a Dio di tutto. Perché il Vangelo invitava il mondo, soprattutto, a camminare per venirsi incontro… “Le tappe di un lungo cammino da Forlì ad Assisi che sembra un salto indietro nel tempo, dove i preti hanno la chiesa sbrecciata, ma una favella che ti buca la crosta. Dove la civiltà vive in morsi di presepe e chi ti fa il caffè ti vende pure un tocco di sapone per i panni, da sciacquare rigorosamente alla fonte”. Così Arianna Valentino, giornalista, autrice di libri di successo sulle vie pellegrine e di un recente documentario televisivo su La Toscana della Francigena presenta il suo ultimo lavoro.
“Nel nuovo libro, In cammino con Francesco, le vie e i luoghi francescani- spiega Arianna Valentino – decine di illustrazioni accompagnano il lettore : con Francesco alla volta dell’Assisiana, un cammino di Compostela in suolo italiano che si lega a un altro immenso francescano –sant’Antonio da Padova- per scoprire tante piccole realtà nascoste come perle nelle ostriche, 44 conventi divisi per regione, ma fatte apposta per chi almeno una volta nella vita vuol provare l’ospitalità francescana e la vacanza dell’anima (quella dove la lista dei benefici “sorella” i costi, in tutti i sensi)”. Abbiamo chiesto ad Arianna Valentino di raccontarci aspetti peculiari del suo ultimo lavoro.
Dopo un libro sulle tre vie maggiori (Santiago, Roma e la via dell’angelo verso Gerusalemme) e i cammini italiani legati alle figure di santi che rappresentano le nuove frontiere del pellegrinaggio, adesso o un libro su san Francesco per svelare i luoghi dove lasciò il segno o dove i frati accolgono ancora oggi accolgono nel suo nome. Secondo lei camminare è la nuova tendenza del turismo?
“Decisamente sì. E acchiappa tutti. Non c’è età o “credo” che tenga per smettere di cercare se stessi. Per i cammini, quando davanti hai decine di chilometri basta solo saper dosare le proprie forze sui propri limiti e non farsi prendere dalla smania di strafare o dallo sconforto e dalla voglia di mollare alle prime difficoltà. Un cammino inteso come la riscoperta di un antico modo di “viaggiare” è una disintossicazione catartica, su sentieri spesso in salita, dove il silenzio è quasi solido tra un paesino e un altro. La sosta in conventi- sia che si tratti di una semplice visita o di un soggiorno- è un modo forse più pacato, ma altrettanto “forte” per staccare la spina. Il cellulare e il pc spento, il bagno di silenzio, la riscoperta dell’essenziale danno comunque sempre frutti a chi vive in un mondo accelerato come il nostro. Enormi”.
In fondo il collegamento viene da sé. Proprio nel silenzio Francesco si liberò e fece chiarezza
“Francesco è il pellegrino per amore per eccellenza. Tagliò tutti e tre i traguardi più importanti della cristianità: Compostela, Roma, Gerusalemme. E non si stancò mai di camminare, convinto che rinchiudersi in quattro mura (come i monaci) e isolarsi a studiare Dio fosse un po’ come scollarsi dai fratelli. E morire lentamente. Dentro. Per questo per capirlo secondo me è fondamentale mettersi scarpe comode e seguire “letteralmente” le sue orme”.
I suoi libri non sono diari di viaggio, ma manuali riccamente illustrati. Cosa vuol dire?
“Beh questo è facile. La casa editrice che ha sposato questo progetto (Del Baldo edizioni, con vendita anche on line) è famosa per le letture commestibili per tutti gli stomaci. Le illustrazioni, le sue cartine acquerellate pazzesche, rientrano nel pacchetto “accessibilità”. Insomma: la parola d’ordine è rendere viva e leggera la carta. Che sennò in molti casi resta lì a prendere polvere. In pratica: se avessi raccontato le mie esperienze di viaggio sarebbero “arrivate” davvero a pochi. Magari a chi poteva condividerle, perché un cammino lo aveva già fatto. Invece dare degli spunti pratici, raccontare un luogo attraverso piccole “chicche” e curiosità, tradurre un’esperienza di “via” in consigli e storie magari poco note e mostrare sulla cartina dove sono (come ad esempio nel giro delle 12 chiese d’Assisi) può far venire la voglia a tutti di mettersi in marcia. E questo è già un successo”.
Infatti. Distribuzione a tappeto, come allegato ai quotidiani e poi presenza in tutti i principali santuari, conventi e monasteri d’Italia con punti vendita di libri. Costi contenuti per entrare nel cuore del grande pubblico… fa tutto parte della stessa logica?
“Sì la logica è proprio questa. Un po’ francescana, oserei dire, visto che dopo tanti chilometri col Poverello d’Assisi qualcosa finalmente, forse, l’ho imparato anch’io…”.
Il prossimo libro è già in cantiere? Qualche anticipazione? Si cammina ancora?
“Sì c’è una nuova collana in caldo per Settembre, ma sarà un po’ una sorpresa… Del resto, chi si ferma è perduto! O no?…”.