Il Covid trasforma New York in una gigantesca galleria d’arte

Parigi – Non tutto il male vien per nuocere: è quello che si devono dire molti artisti newyorkesi che, proprio grazie alla crisi del Covid 19, hanno trovato una miriade di nuovi spazi per esporre le proprie opere.

Nella grande metropoli così colpita dalla pandemia un’associazione ha infatti escogitato un modo sia di aiutare l’arte che di rivitalizzare la città e soprattutto quelle vie commercianti abbandonate a sé stesse, prive di clienti e di passanti.  Così negozi e ristoranti, sbarrati dal lockdown,  stanno riprendendo vita grazie  a questa brillante iniziativa il cui merito va attribuito, secondo il giornale francese Capital a Chasasma, un’ associazione già da tempo in campo per aiutare artisti in difficoltà.

Per merito della  sua intraprendenza, gli artisti si ritrovano a disposizione gratuitamente di uno spazio e incassano, senza commissioni a gallerie, il totale delle vendite delle loro opere d’arte.  Una vera manna in una città come la Grande Mela dove gli affitti sono esorbitanti e le gallerie si fanno ben pagare per esporre un artista.

Con il confinamento ci sono molte più disponibilità, ha dichiarato Anita Durst, la fondatrice di Chasasma che si attende a nuovi 100 spazi da aggiungere ai 150 di cui già dispone. “Ogni tanto si dice che da una tragedia può nascere un’opportunità” ha commentato il disegnatore Sir Shadow che ha trasformato in atelier un negozio di  mobili di Manhattan.

“Facciamo in modo che gli spazi siano belli. Siamo lì anche per tenere le porte aperte agli agenti immobiliari che potrebbero essere interessati. Insomma in qualche modo aiutiamo ad affittare i locali sfitti che abbiamo recuperato per gli artisti” ha spiegato Durst convinta che in questo modo anche i proprietari possano trarne vantaggio anche perché hanno la certezza che i locali vengano lasciati dagli artisti non appena trovato un affittuario.

L’iniziativa di Chashama non è poi rimasta isolata. Tre insegnanti hanno deciso anche loro di lottare contro le nefaste conseguenze sulla vita della città con un’altra iniziativa, sempre a Manhattan, nella zona  dell’Upper West Size, intitolata “Art on the Ave”.  Grazie al loro impegno, le facciate dell’arteria commerciale Colombus Avenue espongono fino a fine gennaio  le opere di artisti locali. Quadri e fotografie, scrive Capital, sono ora in bella mostra nelle vetrine dei negozi dove un cartello indica che vi è uno “spazio commerciale disponibile”. “Dovevamo fare qualcosa, qualcosa di dinamico” ha spiegato Barbara Anderson, uno delle tre insegnanti, che non poteva sopportare la vista della progressiva chiusura dei negozi per causa pandemia. “Lottiamo contro l’idea di una New York morta ed è importante farlo sapere” ha dichiarato il pittore M. Johnson felice che il suo quadro “We the people” sia in bella vista  sulla Columbus Avenue.

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