Forse, seppur drammaticamente, è ammissibile che la vera unità d’Italia si sia realizzata con l’evento della Prima Guerra Mondiale. Di certo, una delle vere disunità è rappresentata dall’ultima guerra delle multe.
Il quotidiano economico Il Sole 24 Ore apre l’edizione odierna con una classifica di quelle che sembrano fatte apposta per far discutere e imprecare. Parliamo di imprecazioni stradali, essendo, la graduatoria in questione, riferita al monte contravvenzioni che nel 2013 i Comuni italiani capoluogo di provincia – attraverso i loro corpi di Polizia Municipale e ausiliari – hanno mediamente elevato a carico di ciascun patentato. Risulta che Milano sia tornata capitale; non più morale però, ma delle multe: 170 euro comminati mediamente ad ogni singolo conducente. A spaventare ancor di più è la forbice: udite udite… Caserta è ultima con 60 centesimi. Tutti del Centro e del Nord i primi 16 comuni, tutti del Sud (fatta eccezione per Fermo) gli ultimi 9. La città meridionale che compare per prima è Lecce, al 17° posto; la cifra delle sue multe è quella che nel 2014 un automobilista coprirebbe (se avente diritto…) con il bonus del governo Renzi: 82,7 euro.
E Reggio? Più o meno lì nel mezzo, al 45° posto, con 48,1 euro a contravventore, senza infamia né lode (imprecazioni soggettive a parte). Parecchio lontano da sorelle come Bologna e Parma (rispettivamente terza in Italia con 143,7 euro e quarta con 141, 1) la nostra città si piazza al 7° posto in una sotto classifica regionale che vede in 9ª e ultima posizione (67ª nazionale con 37,4 euro) la romagnola Forlì. Hai capito, quindi, il Pizzarotti, che supera di tre volte – nel derby dell’Enza – il binomio Delrio-Ferrari…! Gli agenti della Polizia Municipale reggiana battono la fiacca o sono troppo zelanti nei loro corsi di educazione stradale?
I conti, però, da quest’anno potrebbero essere destinati a cambiare. Lo stesso quotidiano Sole 24 Ore pubblica, a latere della statistica, un articolo nel quale riporta come, rispetto allo scorso anno, nel primo semestre del 2014 gli incassi degli enti locali siano diminuiti di oltre 19 miliardi di euro. Un dato da incubo – a fronte di un totale di spese correnti rimasto sostanzialmente invariato – per il quale occorre però la cautela di una distinzione: i dati con cui il Ministero dell’Economia misura i bilanci locali riguardano la cassa, mentre i bilanci degli enti funzionano per competenza. Oltretutto, la frenata che in questo contesto hanno fatto registrare le multe non può essere spiegata se prima non si ricorda che la sanatoria delle vecchie cartelle ha portato al blocco delle riscossioni. Una situazione temporanea che dovrà assumere significato nel corso dei prossimi tempi.
Orientarsi, in questo preciso momento, non è semplice; resta valido il vecchio consiglio di stare attenti a dove si parcheggia la macchina.