Oggi Pierluigi Castagnetti, sicuramente uno dei politici reggiani più influenti degli ultimi 50 anni nei riflessi locali (democristiano dei cattolici democratici, collaboratore di Martinazzoli, Zaccagnini e De Mita, segretario nazionale del Partito popolare nonché tra i fondatori della Margherita), compie 70 anni. Il genetliaco potrebbe passare semi-inosservato non fosse che la rete delle amicizie facebook ti segnala ogni stormir di candeline e qualche giornalista coglie l’occasione per incensarne (anche giustamente) il ragguardevole natalizio. Evitandoci così la faticaccia delle telefonate e dello sbobinamento dei bla-bla-bla rituali, il “lavoro sporco” questa volta l’ha svolto, e benone, la testata giornalistica diretta da Nicola Fangareggi che tratta l’argomento come si riferisse a quello di un Padre della Patria nonché Maestro spirituale.
Il sito in questione si approccia con uno garbo inusuale all’indiscutibile personaggio, quello del friendly-style (che più friendly non si può) e fa parlare tutti o quasi i (viventi) epigoni del vero o presunto dossettismo nostrano (la crème di questa corrente politica sta però a Roma e non si può disturbare), a partire appunto dal clericus ex machina don Giuseppe Dossetti che dalla parrocchia di S.Pellegrino (già sede del Cln e da tempo locus per niente amenus di importanti trame in chiave politico-istituzionale) che così narra: “E’ difficile trovare un uomo che, come lui, abbia vissuto la storia italiana e internazionale così vicino ai grandi cambiamenti di questi cinquant’anni…Questi interessi e i contatti con i grandi della terra non gli hanno impedito di rimanere legato alle amicizie, con lo stile della convivialità emiliana”.
Lo segue a ruota l’onorevole Pd Matteo Richetti che con altrettanta enfasi dice: “Castagnetti è un politico che ha preso alla lettera il monito di Paolo VI. Non si è accontentato di essere maestro di tanti di noi, ci ha restituito la sua testimonianza dell’impegno politico. Una dimensione di servizio non professata ma vissuta”.
Quindi l’ultima creatura del pandossettimso declinato in salsa cebeppistica, la consigliera regionale sempre Pd Ottavia Soncini che tutto sommato si contiene: “Pierluigi Castagnetti, per chi appartiene a una generazione come la mia, rappresenta un faro che continua a indicare la strada da una prospettiva sempre originale e critica, sempre però tesa al dialogo”.
Tirati per la giacchetta tricolore e segretariale di partito, il sindaco Luca Vecchi e Andrea Costa fanno poco più che “semplici” seppur celebrativi auguri qui non degni evidentemente di figurare ai piani alti del cahier apologetico.
Chiude il cerchio il presidente provinciale Giammaria Manghi, uno dei figli politici di Castagnetti, che la butta sul personale-sentito: “di quella politica è stato un alfiere primo. Riferimento nazionale per l’area culturale del cattolicesimo democratico, ho il piacere vero di potermi fregiare della sua amicizia”.
P.S.
Facciamo tanto gli spiritosi ma anche noi (seppur in posta privata) abbiamo “augurato” Castagnetti…non si sa mai