Giornata della Memoria, per non dimenticare mai

Ha preso il via stamattina alle 9,30 il Giorno della Memoria al Mandela Forum, dal titolo significativo "Alla ricerca dei Giusti". Ha preso il via con i saluti del sindaco di Firenze, Matteo Renzi (che stamattina ha inviato il tweet “Oggi, 27 gennaio, lo diciamo tutti insieme a voce alta #ionondimentico Ma tutto l'anno sia una lunga giornata della memoria”), di Andrea Pieroni, presidente Unione Province Italiane, e di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana. E proprio il sindaco, portando il suo contributo, rivolgendosi agli studenti ha detto, riferendosi a quanto avvenuto nei campid sterminio, "Non è una storiella, o un film". Tutto ciò è accaduto e "dipende da noi che non accada mai più". La mattinata, dedicata alle scuole, continua con la voce dei sopravvissuti Tatiana e Andra Bucci, deportate ad Auschwitz all'età di 4 e 6 anni, Kitty Braun Falaschi, deportata a Ravensbrück e Bergen-Belsen all'età di 9 anni, Marcello Martini, giovane staffetta partigiana della resistenza toscana, deportato all'età di 14 anni a Mauthausen, e Antonio Ceseri, internato in Germania come militare e sopravvissuto alla strage di soldati italiani di Treuenbrietzen. Interviene Kleoniki Valleri, presidente del Parlamento degli studenti della Toscana. Segue l'intervento di Thomas Punkenhofer, Sindaco del Comune di Mauthausen, mentre alle 11,45, per storie di donne e uomini giusti: Claire Ly, sopravvissuta e testimone del genocidio cambogiano, Paolo Gigli e Miriam Cividalli, storie di salvati e salvatori in Toscana. Alle 12.30 è previsto l'intervento di Gabriele Nissim, Presidente dell'Associazione Gariwo, La Foresta dei Giusti e alle 12.45: "E oggi, chi sono i Giusti?".

Nel pomeriggio, in consiglio comunale, sarà solennemente celebrato il Giorno della Memoria: all’inizio dei lavori dell’assemblea cittadina (ore 14,30 Salone dei Duecento), il sindaco di Mauthausen Thomas Punkenhofer farà il suo intervento. Sempre il sindaco di Mathausen interverrà anche, alle 16,30, alla seduta solenne dell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi, con Rav Josep Levi. "E' una data decisiva – spiega Piero Giunti, Presidente dell'Assemblea di Palazzo Medici Riccardi – che leviga la sensibilità di tutti, a partire dai più giovani, sulla tragedia della Shoah e dei lager che hanno disegnato una geografia della morte in Europa. Non possiamo dimenticare". Alle 16,30 dunque, dopo i saluti di Giunti e del presidente della Provincia Andrea Barducci, ci saranno gli interventi del rabbino capo della Comunità ebraica di Firenze Joseph Levi, di Alessio Ducci, Presidente della sezione Aned (Associazione nazionale ex deportati) di Firenze e del Sindaco di Mauthausen. Dopo gli interventi dei capigruppo, deposizione di una corona nella Galleria delle Carrozze, presso la targa che riporta tutti i nomi della deportazione toscana dal 1943 al 1945.

Alle 17 si svolgerà in Prefettura la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore del Presidente della Repubblica ai deportati della provincia di Firenze nei lager nazisti durante l’ultimo conflitto mondialeSono 23 i riconoscimenti di quest’anno che saranno conferiti dal prefetto Luigi Varratta e dai sindaci dei comuni di provenienza degli insigniti (Firenze, Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Certaldo, Firenzuola, Figline-Incisa Valdarno, Empoli, Marradi, Montelupo Fiorentino, Sesto Fiorentino)

Infine, appuntamento questa sera al Teatro Goldoni. Radio3, in occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz) propone una diretta, dalle 20.30 alle 23, in una città italiana (per il 2014 Firenze), in cui la presenza ebraica è stata particolarmente significativa. Alla trasmissione, condotta da Guido Barbieri e Marino Sinibaldi, parteciperà anche l’assessora all’educazione Cristina Giachi.
Il viaggio della Memoria è il titolo di una serata ricca di testimonianze e di riflessioni che proporrà al suo interno anche uno spettacolo, prodotto in collaborazione con la Società Amici della Musica 'Guido Michelli' di Ancona, il Teatro Stabile delle Marche e la Comunità ebraica delle Marche, tratto dal romanzo Badenheim 1939 di Aahron Appelfeld.
Il melologo, intitolato Il vento, dopo l’ultimo treno, con musiche originali di Mauro Cardi eseguite dal vivo dal Freon Ensemble, avrà come voce recitante il grande attore Carlo Cecchi. Filo conduttore di un appuntamento, in cui si intrecceranno riflessioni e ricordi, sarà quest’anno il tema del viaggio, in particolare quello in convogli ferroviari piombati che con tanta frequenza compaiono nelle memorie dei sopravvissuti della Shoah e che costituiscono per ognuno di noi immagini indelebili. Saranno ospiti della serata gli ex deportati Andra e Tatiana Bucci, Antonio Ceseri e Marcello Martini, e Federico Benadì, ebreo fiorentino, scampato alla Shoa. Con loro gli storici Marta Baiardi, Giovanni Gozzini e l'antropologo Ugo Caffaz, ideatore e coordinatore del 'Treno della memoria' della Regione Toscana. 

E per non dimenticare davvero mai, esce oggi un e-book (“La memoria che dura tutto l’anno”) a un anno esatto dall’ultima edizione, l’ottava, del treno toscano per Auschwitz.  Raccontare l’esperienza che, negli anni, ha portato ormai circa seimila studenti toscani a vedere uno dei luoghi più significativi dell’orrore di cui può essere capace l’uomo: questo il motivo per cui “Toscana Notizie”, agenzia di informazione della Giunta regionale toscana, ha compiuto un lavoro che può essere letto come omaggio e testimonianza. “Abbiamo cercato di raccontare le emozioni di chi ha partecipato”, scrive il direttore Susanna Cressati nella prefazione richiamando “il pugno nello stomaco, il cuore che sobbalza, il dolore e la rabbia (anche) che ti cresce o le lacrime che non riesci a trattenere camminando in quei luoghi”. Nel prodotto editoriale – di Paolo Ciampi, Walter Fortini, Dario Rossi, Emiliano Ricci – vengono anche riportati i comunicati stampa scritti allora in presa diretta, i messaggi su twitter lanciati da chi era sul treno, i filmati e le gallerie fotografiche. “Emozioni che non smettono di esplodere dentro ogni volta che si visitano le baracche di Birkenau e i resti dei forni crematori, le radure dove venivano disperse le ceneri, l’apparente e per questo forse ancora più tragica normalità degli ordinati viali e dei blocchi di Auschwitz”.

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