Firenze – La Fiorentina batte per 2-1 gli odiati rivali della Juventus in un Franchi estasiato da una delle serate più belle che un tifoso viola potrà ricordare. Una grande prestazione di tutti gli uomini scesi in campo apparsi finalmente convinti e concentrati, quasi in trance agonistica, rincorrendo tutti i palloni e dimostrando di avere più voglia di vincere dei bianconeri. I tifosi della curva Fiesole hanno tributato a Giancarlo Antognoni neo dirigente viola una splendida coreografia che è stata di buon augurio.
Una vittoria meritatissima che darà all’ambiente quella scossa necessaria per tornare a sognare posizioni di classifica che questa squadra merita. Perchè quest’oggi è stata anche la vittoria di Sousa, tanto criticato fin da inizio anno ma che sembra aver ridato forza e vigore al gruppo, mantenendo la sua idea di calcio ma aumentando l’aggressività e il pressing.
E proprio queste armi, insieme ad una grande corsa da parte di tutti, hanno portato i viola a dominare il primo tempo riuscendo a chiuderlo solo 1-0 grazie al gol di Kalinic. Il secondo tempo ha visto Borja e compagni macinare ancora gioco, con una difesa a 3 con Sanchez titolare (ottima prova) e un centrocampo a cinque in cui hanno brillato tutti, da Vecino a Badelj ma su tutti il giovane Chiesa che dimostra ogni partita di più di essere non solo un prospetto interessante ma di rappresentare il presente dei gigliati.
Suo lo zampino sul secondo gol di Badelj, un lancio da lunga distanza che grazie al movimento del giovane viola che ha confuso Buffon, si è infilato in rete : “Ho lanciato la maglietta ai tifosi perché ci hanno dato una carica pazzesca. Questa è una partita a sé, in un campionato. In campo avevamo più carica della Juventus. Io adesso vi dico che l’ho toccata, poi si vede chi lo avrà. La dedica va alla mia famiglia che mi segue sempre. La cosa che ho detto a Tello è perché ero carico e volevo trasmetterla a lui, che ne aveva bisogno”. Il gol di Higuain ha reso tutto più complicato, ma alla fine i viola hanno portato a casa i tre punti senza grossi patemi d’animo. E al triplice fischio la festa è grande, col Franchi ad applaudire i propri idoli protagonisti di un match di altissimo livello dopo aver regalato un coreografia che entrerà negli annali per osannare l’unico 10, Giancarlo Antognoni, tornato da poco in società.
Sousa è entusiasta: “Tutte le partite devono essere come questa. Non siamo imbattibili ma se ci mettiamo tutto quello che abbiamo messo stasera tutte le squadre faranno molta più fatica a giocare contro di noi. La mia squadra non gioca a specchio, abbiamo una filosofia e una costruzione precisa. Abbiamo fatto bene nell’uscita di palla per un’ora, ma per avere tante possibilità di far male devi spendere più energie. Abbiamo dominato per quasi tutta la partita.
Il coraggio cerco sempre di impostarlo alle mie squadre, sempre, sia a livello individuale che collettivo. Purtroppo ci piace sempre giocare. Cerco di migliorarmi tutti i giorni e aspetto ogni volta l’opportunità giusta. Come dimostra il fatto che sono andato a fare molte esperienze in giro. Il futuro dipende dal presente. Vincere con i migliori significa una prestazione straordinaria, e questo ci deve spingere ancora nel percorso. Io lavoro per vincere, mi piace vincere. E le nostre vittorie sono far crescere questi giovani e vincere queste partite, cosa che ci avvicina alle altre grandi. Chiesa? Già dissi che sarebbe diventato una bandiera. È un trascinatore e sente tantissimo la nostra maglia. È il presente e il futuro della Fiorentina”.
Adesso testa alla prossima gara, al Bentegodi contro il Chievo, in crisi di gioco e risultati ma che pochi giorni fa proprio al Franchi in Coppa Italia non aveva meritato la sconfitta. Una partita importante per il proseguo della stagione per rimanere ancorati alla zona Uefa.
Foto: CalcioMercato.com