Farmacia di San Felice, la questione approda in consiglio

Firenze – Divampa di nuovo in città la questione della Farmacia di San Felice, in conseguenza dello sfratto che, fermo per covid, in attesa del via libera da parte dell’ASL ormai giunto e in conseguenza del provvedimento dirigenziale positivo del Comune, tra sei mesi potrebbe essere attuato come chiesto dalla proprietà.

Ad ora, l’unica incertezza è quella legata ai vincoli posti da Ministero e Comune. Infatti in quella sede dovrebbe comunque essere riaperta una farmacia. Su questo vincolo pesa il ricorso al Tar avanzato dalla società proprietaria, la San Felice Palace srl.

Sulla questione si registra la posizione del sindaco Dario Nardella, che fa sapere di essere pronto con gli assessori Gianassi e Funaro a dare battaglia fino in fondo, annunciando anche che nei prossimi giorni incontrerà la proprietà e il farmacista dottor Piero Pacenti perché “siano presi impegni nell’interesse della storia, del quartiere e della città”.

Lo sfratto imminente della storica Farmacia provoca l’intervento di Sinistra Progetto Comune: “Il decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali degli anni ’90 parla chiaro – attaccano Bundu e Palagi, assieme a Tommaso Grassi di Firenze Città Aperta, Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani – tutto quello che è stato fatto dalla Giunta non è servito a niente, stando al provvedimento dirigenziale del 14 febbraio 2022 con cui si autorizza l’esecuzione della sentenza di sfratto per la farmacia Pitti da Piazza San Felice 4/r”.

“Il decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali degli anni ’90 parla chiaro: si tratta di un luogo di interesse importante, da vincolare anche nella sua destinazione. L’atteggiamento della proprietaria dell’immobile, la Società Palazzo San Felice S.r.l., che ha acquistato l’intero immobile a fine 2017, manca di rispetto al Comune, ma sembra che non ci sia intenzione di reagire, da parte del governo della città.
Ha ragione questa società a dire che Palazzo Vecchio ha mandato una raccomandata con indicazioni scorrette all’indirizzo del destinatario, per comunicare un’illegittima decisione di tutelare la farmacia? Ha ragione l’AUSL Toscana Centro a dire che questo sfratto non comporta disagio, contrariamente a quanto ha sempre affermato anche l’Amministrazione? Le persone anziane della zona e chi si serve in una realtà che affonda le radici nei secoli della storia di Firenze non avranno un disservizio evidente?”.

La possibilità che la storica farmacia potesse essere sottratta al territorio aveva fatto scattare raccolte di firme, mobilitazioni, trasversalità delle prese di posizione delle forze politiche: il tutto si sgretola, con un provvedimento che si cerca di far passare sotto silenzio.
Che senso ha dire che lì dovrà rimanere una farmacia, se poi si procede a imporre uno spostamento dell’attività del dottor Piero Pacenti?”.

Lunedì la questione verrà posta in consiglio comunale da Spc.

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