Empoli, svastica sui deportati nei campi nazisti, sale l’indignazione

Empoli – Una svastica vergata sul sangue vivo che ancora sgorga dai nomi iscritti sulla targa del monumento della ex Vetreria Taddei di Empoli, la ciminiera che ricorda i 55 empolesi che l’8 marzo del 1944 furono trasportati  nei campi di sterminio e di concentramento nazi-fascisti. Un segno tracciato da mano ignota in vernice nera, sulla memoria delle sofferenze di una città intera. 

Risponde il sindaco  di Empoli Brenda Barnini, questa mattina impegnata a Firenze per il Consiglio Metropolitano come vice sindaco della Città Metropolitana, a nome di tutta la giunta e dell’amministrazione, mentre il vicesindaco Franco Mori è andato sul posto dove un operaio del Comune stava già intervenendo per tentare di ripulire il monumento dal gesto oltraggioso. 

“Un gesto di una gravità inaudita. Empoli capitale morale dell’antifascismo condanna questo gesto di grave inciviltà – afferma il sindaco Brenda Barnini – ma soprattutto un chiaro segno di ritorno dei peggiori estremismi di destra. Offendere la memoria della nostra città, uno dei luoghi simbolo delle ferite profonde che ancora lacerano i nostri sentimenti. La deportazione dei nostri concittadini dalla vetreria Taddei, dell’8 marzo 1944, rimane uno degli episodi più drammatici della nostra storia e voler deturpare con una svastica proprio la lapide che riporta i nomi di quei nostri concittadini non è solo un episodio di inciviltà, ma una grave offesa alla memoria cittadina. Sono colpita profondamente da questo episodio, ma ancora più convinta che servano tutte le attività che come amministrazione portiamo avanti per trasmettere i valori della democrazia e dell’antifascismo. Chiedo formalmente a tutte le forze politiche e sociali della città di unirsi alla condanna e all’indignazione perché nessuno può sentirsi esente dalla responsabilità di costruire una comunità che non dà cittadinanza a questo tipo di comportamenti e alle culture politiche a cui si richiamano”. 
Anche il vicesindaco Franco Mori, intervenuto personalmente sul posto, ha voluto condannare il fatto: «Viviamo un tempo nel quale un costruito clima di disgregazione sociale dove tutti siamo uguali calpesta i valori fondanti della Repubblica e questi sono i frutti».

“Esprimo tutta la mia solidarietà e quella della Città Metropolitana ad Empoli oltraggiata nella memoria dei suoi deportati. Così il sindaco della Metrocittà di Firenze Dario Nardella, che, appresa la notizia della svastica disegnata con lo spray nero sul monumento all’ex Vetreria Taddei, ha voluto sottolineare tutta “la determinazione a rispondere a questa violenza fatta di gesti, di parole, di messaggi veicolati sul web e di scritte di disprezzo sulle lapidi di chi chi ha perso la vita: continueremo con ancora più impegno a promuovere i viaggi della memoria degli studenti nei campi di concentramento e a potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado per dire no alla barbarie fatta anche di passi apparentemente piccoli che aprono voragini. 
Ogni nostra comunità porta in sé le ferite inferte dal razzismo e dalla dittatura, non di rado mortali per tante persone, come le 55 di Empoli i cui nomi sono ricordati sulla lapide sfregiata: ogni luogo che le ricorda deve essere onorato e protetto innanzitutto da questa ignoranza cieca e senza senso di libertà e di futuro”.

19/07/2017 12.45

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