Firenze – Non ci sarà alcun ballottaggio in Romania perché la Corte costituzionale romena ha annullato l’esito del primo turno delle elezioni presidenziali, che si erano svolte il 24 novembre scorso dopo che alcuni documenti riservati, appena desecretati, avrebbero dimostrato presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sull’esito del voto . Una decisione arrivata a sorpresa, perché pochi giorni fa la stessa Corte aveva dato parere favorevole sulla regolarità del conteggio elettorale confermando il ballottaggio per domenica 8 dicembre tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e quello di estrema destra Calin Georgescu arrivato davanti al primo turno. Su quanto accaduto chiediamo a Claudiu Stănășel, consigliere comunale ed esponente politico del centrodestra pratese in quota Lega, oltre che personalità di spicco all’interno della comunità romena in Italia, di commentare quanto avvenuto nel suo paese d’origine circa la decisione della Corte Costituzionale di annullare il primo turno delle Elezioni Presidenziali.
“È inaccettabile che, in un momento così cruciale, la Corte Costituzionale intervenga in modo così brusco e annulli le elezioni del primo turno durante il voto per il secondo. Questa decisione è un chiaro abuso di potere e un tentativo di minare la volontà dei cittadini, specialmente quelli all’estero, che hanno dimostrato un impegno straordinario verso il processo democratico”, ha dichiarato Stănășel.
Che ha sottolineato come molti dei giudici della Corte Costituzionale siano espressione dei partiti che erano al governo prima di questo turno elettorale e che hanno perso di fronte alle nuove forze politiche, sollevando seri dubbi sulla loro imparzialità nelle decisioni.
“Questi partiti, che hanno perso le elezioni, sfruttando la Corte Costituzionale, hanno calpestato il voto dei romeni sia in patria che all’estero. È chiaro che non vogliono più accettare il cambiamento politico e sono disposti a ricorrere a qualsiasi mezzo per mantenere la loro influenza sul processo elettorale”, ha aggiunto Stănășel.
In questo contesto, ha infine ribadito che, “I romeni, sia in patria che nella diaspora, meritano di più. Devono poter avere fiducia che il loro voto sarà rispettato e che il processo elettorale sarà corretto e trasparente”.
E ha aggiunto , “Questo è un momento cruciale per la Romania e il suo futuro dipende dal rispetto dei principi fondamentali della democrazia. Noi non dimenticheremo e non perdoneremo. Torneremo a votare in numero ancora maggiore per ripristinare la democrazia in Romania”.