Dipendenti pubblici, presidio in Santa Croce: “Investire e innovare”

Firenze – Una grande mobilitazione per rivendicare investimenti per il rafforzamento e l’innovazione della Pubblica Amministrazione è stata organizzata e lanciata a livello nazionale, da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. Il presidio fiorentino che si è tenuto oggi in piazza Santa Croce a Firenze, ha visto la numerosa partecipazione dei lavoratori pubblici , che ha sottolineato le rivendicazioni dello sciopero che riguardano le assunzioni, la lotta al precariato, la sicurezza, i rinnovi contrattuali.

Per quanto riguarda le assunzioni, “servono enti pubblici efficaci per sostenere i cittadini e aiutare le imprese – dicono dai sindacati – al contrario, oggi la PA ha dipendenti con un’età media di 53 anni e dove vige il blocco delle assunzioni. Nei prossimi anni 500 mila i lavoratori non saranno rimpiazzati, per questo serve un piano straordinario di assunzioni: per rinnovare la PA e per dare un futuro ai giovani e migliori servizi ai cittadini”. La lotta al precariato, di fatto riguarda in buona sostanza lo stop alle esternalizzazioni, che porta a almeno 170mila lavoratori precari nella PA. “E’ prioritario restituire dignità al lavoro e ai lavoratori. Serve un piano per le stabilizzazioni”, è il punto su cui si basa la posizione dei lavoratori.

Un altro tema dirimente è la sicurezza. “Ovunque, in tutti i luoghi di lavoro, il personale deve essere dotato di adeguati strumenti di protezione individuale. Gli ambienti di lavoro devono essere sicuri, e occorre impedire che il personale subisca quotidianamente aggressioni: come capita agli operatori sanitari negli ospedali, ma anche ai lavoratori pubblici, spesso offesi e denigrati. Non solo: i carichi di lavoro devono essere sostenibili: basta turni che superano le 12 ore”.
Infine, i rinnovi contrattuali. “I CCNL di sanità, enti locali, amministrazioni centrali sono scaduti da due anni. La pandemia ha dimostrato che il lavoro pubblico serve al Paese e i servizi pubblici per cittadini e imprese vanno rafforzati. Al Governo chiediamo più risorse per i contratti di tutti i lavoratori pubblici. Solo così possiamo dare servizi migliori a cittadini e imprese. Ma le risorse servono, sì, per il riconoscimento di salario, ma anche per riformare il sistema di qualificazione professionale: un punto fondamentale soprattutto per quella PA che vuole vincere la sfida dell’innovazione”.
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