Firenze – Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, Pietro Dattolo, non nasconde un certo scoraggiamento. “Siamo di fronte a un disastro organizzativo a tutti i livelli. Europeo, nazionale e regionale. Due anni di pandemia non ci hanno insegnato niente e ci ritroviamo in un momento di difficoltà enormi, ancor maggiori se possibile di quelle del passato”. Mentre l’onda del covid targato Omicron monta, tornano a galla anche le magagne già sottolineate nelle impennate precedenti e mai risolte. “Le assunzioni sono state poche – dice Dattolo – l’obbligo vaccinale è stato imposto tardi. La medicina del territorio abbandonata”.
Tragica la situazione dei pronto soccorso, che d’altro canto non possono fare a meno di ricoverare le pesone, dal momento che, come spiega Dattolo,”sul territorio non ci sono strutture idonee e capaci di accogliere. Gli ospedali sono pieni di ricoveri spesso anche evitabili, di persone che potrebbero essere curate altrove”.
Molto grave la situazione negli ospedali. “Reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato dai contagi dei medici e degli infermieri che riducono ancora di più il personale”. Una sola piccola luce in questo caos è il cambiamento che sembra ormai affermato nella sitnomatologia della malattia, con l’assenza quasi sempre, anche se non in assoluto, di quadri pesanti come quelli di un anno fa. Inoltre, ricorda il presidente dell’Ordine dei Medici, i casi più gravi che si ritrovano in rianimazione, sono pesone che rigiutano il vaccino o con pluripatologie.
Il primo interrogativo dunque è: perché persone che possono esserlo, non sono curate a casa? “Perché la medicina del territorio non esiste, i medici di famiglia sono stati abbandonati a se stessi”, risponde Dattolo. La situazione è ancora più grave in quanto , come denuncia il presidente dei medici fiorentini, la situaizone è tale che si rischia di non poter ricoverare persone che ne avrebbero necessità: ” In 30 anni che faccio il nefrologo – conclude – è la prima volta che sto vedendo persone morire di insufficienza renale, non mi era mai capitato. E così via. L’infarto del miocardio è aumentato, gli ictus sono aumentati, si muore molto di più per patologie no Covid”.