Firenze – Il Collegio degli Esperti blocca il referendum popolare Salviamo Firenze? “E noi rilanciamo”, è la risposta del comitato promotore, ed è quello che dice Massimo Torelli, di Firenze Città Aperta, il gruppo politico “motore” del referendum, ben deciso a non cedere a quello che definisce “il tentativo del sindaco di evitare che i cittadini si esprimano in merito a una questione vitale per la città”, ovvero lo stesso futuro che attende Firenze. Al tavolo, anche i consiglieri comunali di Spc Dmitrji Palagi e di M5S Roberto De Blasi e Lorenzo Masi.
Il messaggio giunge forte e chiaro: “Se con l’azione di difesa legale intrapresa dal sindaco è stato bloccato l’iter referendario formale, dal momento che il tema è tutto politico, ne faremo un altro”. Ovvero, come spiega sempre Torelli, una vera e propria consultazione autogestita, con tanto di gazebo e banchini. Tanto più che all’interno delle opposizioni di Palazzo Vecchio promotrici del referendum, si ricordano le posizioni di pochi mesi fa del sindaco e dell’allora assessore all’urbanistica Del Re a favore delle “residenze temporanee”. Ma passi indietro, nelle ultime settimane, sono stati fatti, o meglio programmati , e riguardano proprio il divieto di apertura alberghiera per gli studentati, ma anche la questione della trasformazione urbanistica per gli immobili pubblici sopra i duemila metri quadri.
Spiega il legale del comitato promotore dei quesiti referendari Paolo Solimeno: “La decisione appare sorprendente e non trova corrispondenza nel regolamento comunale, non essendoci alcuna aderenza tra la decisione assunta e gli art. 18 e art.12 del regolamento comunale. La rispettiamo comunque e ringraziamo il collegio degli esperti per il loro lavoro ma noi andremo avanti”. Il Comitato chiede formalmente di avere dal Collegio degli Esperti e dal Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani tutti gli atti trasmessi dalla Giunta e dall’Amministrazione e tutti i verbali elaborati, visto che dal 23 maggio scorso non c’è stata alcuna comunicazione formale da parte del Comune e non è stato possibile monitorare e verificare i vari passaggi dell’iter istituzionale.
“Vogliamo sottolineare un punto – dice Torelli, tra i promotori del Comitato Salviamo Firenze – visto che sta scomparendo dalla percezione cittadina: Nardella ha dichiarato ed assunto impegni contro le politiche di attrazione di fondi di investimento che lui ha voluto, alimentato negli anni e che stanno stravolgendo Firenze. È tornato sui suoi passi, sconfessando gli anni della sua amministrazione, solo dopo la proposta di Referendum e la mobilitazione studentesca. Il fatto è che, se fosse stato convinto della scelta, l’avrebbe portata immediatamente in Consiglio Comunale, rendendola immediatamente eseguibile come Norme di Salvaguardia. Ma non l’ha fatto e noi lo continuiamo a chiedere”.
I punti critici che fanno ritenere al Comitato referendario che ancora nulla sia in realtà accaduto, riguardano da un lato la tempistica della votazione delle norme (fine 2023, inizio 2024, prossima legislatura) e dall’altro la invece ben concreta possibilità che nel frattempo, nei prossimi mesi e anni, altre decine di immobili diventino finti studentati-alberghi, residence di lusso e simili. Una richiesta dunque, quella del comitato, che fa i conti con la necessità urgente di tutelare patrimoni imobiliari nel mirino dei fondi di investimento, ancora passibili di modifiche e speculazioni, come ad esempio le aree delle caserme, strutture come Villa Basilewski, ma anche strutture come la sede Inps di viale Belfiore che potrebbe seguire la strada delle Poste di via Pietrapiana, che porta in centro un nuovo studentato con la benedizione dell’amministrazione. Oppure, sorprese come l’Ostello di via Mannelli, nuova struttura ricettiva laddove per anni ci sono stati uffici comunali. Tutto possibile, se le norme di cui è portatore il referendum e su cui la gunta ha deliberato, e che per ora hanno il valore di semplici oservazioni al Poc, dal momento che asumono valore di cambiamento strutturale solo dopo il passaggo in consilio comunale, non verranno approvate (dal consiglio) con il passaggio di norme di salvaguardia.
Dunque, nessuna smobilitazione dal comitato, anzi, si rilancia. Si rilancia una “Consultazione autogestita per coinvolgere e fare esprimere, in settembre, migliaia di cittadini a sostegno dell’immediata eseguibilità delle norme referendarie così da arrivare al blocco delle agevolazioni ai fondi di investimento. Ma, oltre a questo, il tema della denuncia della bolla immobiliare che sta travolgendo la città si arricchirà di altri temi e strumenti”.
“Confidiamo – chiosa Torelli – che rispetto a questo annuncio il sindaco Nardella ci sorprenda ancora, approvando prima di settembre le nuove Norme di Salvaguardia.” Oltre alla mobilitazione odierna davanti al nuovo ostello di via Mannelli, il prossimo mercoledì 28 giugno all’Arena Castello verrà proiettato un film simbolico: “Le Mani sulla Città”.
I gruppi consiliari Sinistra Progetto Comune (Dmitrij Palagi e Antonella Bundu) e Movimento 5 Stelle (Roberto De Blasi e Lorenzo Masi) rilasciano una nota congiunta: “I nostri gruppi consiliari continuano a essere al fianco del Comitato referendario Salviamo Firenze. Non riteniamo ci siano elementi per avere fiducia politica, rispetto alle garanzie date dal Sindaco e dalla Giunta. Solo alcuni mesi fa il Piano Operativo era stato presentato auspicando una veloce approvazione. Ora non c’è nemmeno una figura con delega specifica individuata. Inoltre la maggioranza in Consiglio comunale ci appare attraversata da divisioni e polemiche. Insomma, dobbiamo garantire la massima pressione possibile sulle istituzioni da parte della cittadinanza”.