Firenze – Pioggerellina fine, a Firenze, in queste ore, che non scoraggia le oltre duemila persone, studenti e adulti, che si stanno muovendo in un corteo magmatico e all’inizio silenzioso come chi voglia prendere un gran respiro per poi gridare più forte. Un corteo che innalza striscioni e bandiere, frasi e slogan, contro il rischio che fantasmi terribili si alzino dal passato e tornino reali nella stanchezza, disillusione, mancanza di informazione, sete di rivalsa e sentimento di rabbia che cova in tantissimi strati della società. Occasione per l’appello, il pestaggio di due studenti davanti allalo scuola, il liceo Michelangelo, da parte di appartenenti alla destra; una serie di calci e pugni tirati in tanti contro due, pure a uno studente a terra, che levano la patente di rissa all’episodio, anche in presenza, come sostengono in molti dell’area di destra, di una provocazione da parte degli studenti occorsa a chi volantinava. “E’ la sproporzione di forze e la vigliaccheria di continuare a tirare calci a un ragazzo a terra che fa la differenza, e fa capire le cose”, dice una studentessa di un’istituto tecnico, accorsa a partecipare al corteo con tante amiche e amici.
Denunciati, come ricordano in molti mentre il corteo si muove, i sei aderenti alla formazione di destra, che verranno incriminati, notizia di oggi, dalla procura fiorentina per il reato di violenza aggravata. Oltre agli studenti, sono tante le associazioni e movimenti della gauche fiorentina che stanno partecipando, mentre uno striscione che apre il corteo recita: “Liberiamoci dal fascismo e dal governo Meloni”. Il corteo, che sta superando la zona stadio, girerà intorno a via Frusa dove si trova la sede di Casaggì, presidiata dalla polizia, mentre la strada è sbarrata dalla stessa.
Il corteo avanza ordinato, con gli studenti in testa, cordone di ragazzi in apertura, e a seguire gli adulti. Ci sono anche famiglie intere, con nonni, genitori e figli. Tante bandiere rosse, una della vecchia Jugoslavia, qualche coro anche contro il sindaco, per aver permesso l’apertura di Casaggì e Casapound in città, preso a male parole anche il presidente del consiglio comunale, Luca Milani. Prima di partire, qualche insulto anche ai giornalisti. Presenti anche molti consiglieri comunali. Al megafono, i volantinaggi davanti alle scuole da parte di appartenenti alla destra sono definite provocazioni. Intanto, il corteo avanza, un attimo di tensione quando arriva all’angolo fra viale dei Mille e via Frusa, dove si trova la sede di FdI e di Azione Universitaria. Ingente lo spiegamento di forze, da carabinieri a polizia, cellulari a spina di pesce con posizioni sopraelevate e anche un elicottero sopra il corteo.
Notizia in aggiornamento
foto di copertina Laura Buonaiuti, interne Luciano Mazziotta e Kekilia (vista dall’alto del corteo)