Parigi – Cinema ma non solo: i pionieri della settima arte Auguste e Louis Lumière cui si deve la prima proiezione pubblica e pagante di film avvenuta il 28 dicembre del 1895 nel salone indiano del Grand Cafè sui Grand Boulevards parigini furono infatti due imprenditori dalle mille curiosità e talenti. A rendere omaggio al loro multiforme ingegno è il museo a loro dedicato dalla loro città natale, Lione dove nel 1870 si era trasferito il loro padre Antoine, fotografo di successo e che sulla fotografia doveva fondare la fortuna della famiglia.
Il museo è istallato nel « Château Lumière », la bella casa art nouveau fatta costruire nel 1900, e negli hangar degli stabilimenti di famiglia che producevano soprattutto lastre fotografiche. L’indirizzo, sempre per celebrare l’exploit dei due fratelli, si trova in rue du Premier film, attribuendo così ai due fratelli la nascita del cinema, una rivendicazione contestata da chi, come Edison, riteneva di esserne lui il padre.
Il « Château Lumière » comunque ricolloca il « cinematografo », la più celebre invenzione dei fratelli (che consisteva in una scatola di legno con un obiettivo e una pellicola perforata di 35 mm), nel contesto della lunga storia delle immagini animate, dalle lanterne magiche fino al prototipo messo a punto da Louis per le sue prove di film su carta nel 1894 passando per i kinetoscopi di Edison e il cronofotografo di Demeny.
A centro dell’attenzione vi è certo il « Cinematographe Lumière n.1 », quello utilizzato per la storica proiezione al Grand Café alla presenza di 33 persone, tra cui il futuro mago del cinema Meliès che si entusiasmò per quelle corte scenette di meno di un minuto che, proiettate su un largo schermo, davano vita all’uscita degli operai dagli stabilimenti Lumière a da un tuffo nella Saone. Proprio nelle vicinanze, in una sala a Boulevard Poissonière, dal 1894 era in azione il Kinetoscope di Edison che però era una specie di peep show e non una proiezione di immagini visibile da un vasto numero di persone.
Dopo il successo del battesimo parigino del cinematografo, operatori vennero spediti dai Lumière in giro per il mondo a filmare la vita quotidiana, prove sportive o cerimonie ufficiali. Tra il 1895 e il 1905 furono girati 1.500 film. Alcune opere girate, sviluppate e prodotte dai Lumière sono proiettate sulle pareti del museo.
Lo spirito inventivo dei due fratelli non si fermò però al ‘cinematografo’: girando per le sale del ‘Château Lumière’ si scopre così che inventarono anche il « Photorama » che consentiva un’immagine a 360 gradi e un proiettore a rilievo per dei film in 3D !
Dopo una dozzina d’anni, forse convinti che il cinema non avesse un grande avvenire – pare che il padre avesse detto a Meliès che era un’invenzione « senza un futuro commerciale – i Lumière decisero di consacrarsi soprattutto alla industria legata alla fotografia, cercando di svilupparne anche gli orizzonti artistici; nascono così le lastre Autocrome, antenate delle diapositive che aprono le vie al colore e le fotografie in rilievo.
Come si può poi constatare, i loro interessi spaziano anche in altri settori, da quello meccanico a quello medico: l’esposizione ci fa infatti scoprire una mano-pinza inventata da Louis per le vittime della prima guerra mondiale e il « tulle gras », una garza ideata da Auguste per favorire la cicatrizzazione delle piaghe.