Firenze – Cambiamenti climatici, anche Firenze si allarma. Non è ancora finita la grande paura e la bonifica dell’Alto Mugello, che frana sotto i colpi di maglio del maltempo che hanno messo in ginocchio la Romagna e i tratti limitrofi della Romagna Toscana, che già ci si interroga su come affrontare, anche in città, e in particolare in una città come Firenze cui la parola alluvione fa storicamente paura, il cambio climatico. E fra gli elementi su cui indagare, i tanti corsi d’acqua “tombati” in città e quelli che potrebbero essere tombati. Una pratica che sempre più viene ritenuta dannosa dagli esperti del settore. Fra questi corsi d’acqua, insignificanti nella siccità, terrbili nei momenti di pioggia intensa, c’è anche il canale Macinante, su cui correva l’ipotesi di tombatura all’altezza del Fosso Bandito, presso piazza Gui. sulla questione, è stata avanzata un’interrogazione da parte del Gruppo Sinistra Progetto Comune. “Abbiamo ricevuto dall’assessore all’Ambiente e alla Transizione Ecologica una risposta a una interrogazione, che tra le altre cose chiedeva chiarezza riguardo l’ipotesi di tombare il canale Macinante all’altezza del Fosso Bandito (Piazza Gui). È un’ipotesi – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi con i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 1 Giorgio Ridolfi e Francesco Torrigiani – formulata in una mozione del Quartiere 1 promossa da Firenze + Verde, legata al fatto che nel canale si sviluppano zanzare e cattivi odori. È forse un problema vero, ma non si risolve col cemento, questa fu la nostra ferma opposizione”.
La risposta dell’Assessore, pur procrastnando a tempo indeterminato l’perazione, preoccupa i consiglieri. “Viene spiegato che ogni ipotesi di tombare il Canale Macinante deve essere sottoposta ad attenti studi idraulici, e meno male… e che comunque la Sovrintendenza si è già espressa negativamente, più volte, su tale possibilità. Avremmo auspicato una risposta diversa e più politicamente responsabile – sottolineano i consiglieri di Spc – che escludesse tale ipotesi per motivi di sicurezza idraulica, piuttosto che rimandare a motivi paesaggistici, sia pur importanti. E che tenesse conto della crisi climatica e del fatto che tombare un corso d’acqua urbano oggi non può avere alcun senso”.
“Pochi giorni fa – ricorda la nota – sono caduti 40 mm di pioggia in città, circa il 5% di pioggia che cade a Firenze in un anno, in 40 minuti. La crisi climatica è conclamata. Non a caso, il giorno dopo, il coordinatore della commissione idraulica dell’ordine degli ingegneri di Firenze ha lanciato l’allarme: per ridurre i rischi si dovrebbero “stombare” i corsi d’acqua fiorentini”. L’intevista in merito era apparsa su un quotidiano cittadino.
“La vera preoccupazione, al di là della ipotesi formulata nell’atto del Q1, è il progetto della strada Pistoiese Rosselli e dell’annessa realizzazione della cittadella di lusso nell’area ex-OGR che, tra le altre cose, prevede già la copertura in cemento del canale in altri due punti, un po’ più a valle. Fiduciosi attendiamo gli approfonditi studi idraulici di cui parla l’Assessore nella risposta, anche perché tale progetto viario al momento risulta avere una fattibilità idraulica “condizionata” e “limitata””, concludono Bundu e Palagi con Ridolfi e Torrigiani.