Nel 2012 nella sola provincia di Reggio gli sfratti per morosità sono stati ben 727. Si tratta di una vera e propria emergenza abitativa provocata dalla crisi che dopo un leggero accenno di diminuzione nel 2011, anche lo scorso anno ha visto i provvedimenti emessi dal Tribunale di Reggio Emilia registrare l’ennesima impennata. Questo dato porta la nostra provincia al quarto posto regionale, in questa triste classifica, dietro a Bologna, Modena e Parma.
A lanciare l’allarme è il segretario provinciale degli Inquilini della Cgil, Carlo Veneroni, secondo il quale la cedolare secca, oltre ad aver già dimostrato, dati alla mano, il danno economico che ha rappresentato per le casse centrali, rimane solo un generoso ed inutile regalo fatto a quei cittadini che hanno redditi alti ed altissimi e, nel migliore dei casi, una misera mancia per la maggior parte dei proprietari italiani. Nulla è invece più previsto per quei lavoratori e pensionati, presenti in gran numero anche nella nostra provincia, che a causa della crisi non riescono incolpevolmente a far fronte alle spese per la propria abitazione: canoni di affitto, rate del mutuo o spese condominiali che siano. Il livello di guardia è già stato superato per troppi nuclei familiari reggiani.
Veneroni invoca un protocollo “salva sfratti”, già sperimentato senza successo qualche anno fa dal Comune di Reggio Emilia, e a livello nazionale uno strumento efficace che sostituisca il fondo sociale per l’affitto per fare arrivare soldi freschi alle tante famiglie in difficoltà.