“La posizione aziendale – commenta il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha provato a chiedere a Bekaert di sgombrare il campo dalla inevitabilità della procedura – è arrogante e inaccettabile. Ed inaccettabile è anche la ferita che in questo modo viene inferta, a tradimento, ai lavoratori. Eppure i volumi produttivi degli accordi commerciali presi con Pirelli non sono diminuiti. Abbiamo chiesto all’azienda che ci faccia capire in cosa consistono i problemi di prezzi che denuncia e ci siamo dichiarati disponibili ad affrontare tutte le questioni”.
Ma per il presidente Rossi il problema vero è quello di un’azienda che, come ha ricordato uno dei sindacalisti presenti, ha fatto studiare e poi realizzare a Figline un prodotto dall’elevato valore aggiunto, per poi delocalizzarne la produzione dove il costo del lavoro è più basso.
“Per questo l’azienda non è credibile – aggiunge Rossi – quando afferma che a Figline non c’è equilibrio economico. Evidentemente la volontà era quella di acquisirla per impadronirsi delle sue conoscenze e poi ucciderla, così come stanno facendo. Noi ci opporremo con tutte le nostre forze a questa volontà. Bekaert sta dando prova di uno strapotere inaccettabile che vuole schiacciare storia e persone senza guardare in faccia a nessuno, per realizzare profitti ad ogni costo. Per questo saremo fino in fondo a combattere a fianco dei lavoratori”.
Il presidente ha detto infine che nei prossimi giorni si deve “continuare a lavorare peer una soluzione positiva, rivolgersi anche alla casa madre e direttamente al Consiglio di amministrazione della multinazionale, per capire bene cos’è accaduto e se riusciamo a creare una prospettiva”. Ha infine ringraziato il ministro Di Maio per la sua presenza all’incontro, osservando come tra Regione e Ministero c’è una perfetta sintonia.
Sulla stessa linea il commento della sindaca di Figline, Giulia Mugnai: “Purtroppo è ancora fortemente negativo l’incontro al Ministero perché, questa volta, l’azienda c’era ma abbiamo trovato un muro davanti a noi. La Bekaert continua a sostenere la mancata volontà di ritirare i licenziamenti: una condizione che, per noi, continua a essere fondamentale, nell’ottica di poter trovare delle soluzioni future e garantire la tutela dei 318 dipendenti dello stabilimento di Figline”.
Dopo aver apprezzato la presenza del ministro Di Maio, la sindaca Mugnai conclude: “Da parte nostra continuiamo a richiedere, con forza, il ritiro della procedura di licenziamento, anche perchè l’azienda si dice disponibile a trovare delle soluzioni. Certo, i 61 giorni rimasti al termine della procedura non sono sufficienti, quindi continuiamo la battaglia per chiedere il ritiro dei licenziamenti in tutte le sedi e con tutte le modalità possibili” .