Bekaert, al ministero l’azienda non c’è e neanche il ministro

Roma – Niente. Nessuno. Attesi al tavolo apparecchiato al ministero dello sviluppo economico, i rappresentanti della multinazionale belga Bekaert non si presentano. Non solo: mancano anche i rappresentanti del governo. Tirando le somme, a fronte di una chiusura che metterebbe in ginocchio 318 famiglie, un centinaio di lavoratori dell’indotto e un intero pezzo dell’economia dell’area di Figline, al “tavolo” oggi sono restati soli il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini, le organizzazioni sindacali, la sindaca del Comune di Incisa-Figline Giulia Mugnai, alcuni parlamentari del territorio, i funzionari del ministero dello Sviluppo economico.

Il presidente toscano Rossi pur esternando comprensione per il fatto che ci si trova in una fase di “avvio istituzionale”, ribadisce, sedendosi al tavolo,  che “sarebbe stato importante poter avere confronto politico anche con ministro o con viceministro da lui delegato. Ci siamo seduti al tavolo per rispetto verso i funzionari del ministero e dei sindacati, perché altrimenti avremmo dovuto alzarci e andare via”.

bekaert 1“L’azienda – ha proseguito Rossi – ha confermato il suo atteggiamento di arroganza, lo stesso che ha usato verso i lavoratori consegnando loro le lettere di licenziamento mentre erano ancora al lavoro. Adesso ci sarà un incontro in sede sindacale e poi saremo nuovamente riconvocati dal ministero. Ci auguriamo che alla prossima riunione ci sia il viceministro in rappresentanza del governo. Al governo chiederemo un pronunciamento pubblico, che richiami alla responsabilità la multinazionale. Non solo. Bisogna chiamare in causa anche Pirelli, che era la proprietaria dello stabilimento fino a tre anni fa e che deve assolutamente essere coinvolta in questa partita”.

Non solo, aggiunge Rossi: “A Bekaert chiediamo il ritiro immediato dei licenziamenti e l’apertura di un tavolo con l’obiettivo di continuare a produrre. Con questi obiettivi raccolgo l’appello del sindaco di Incisa e Figline e sarò presente, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione organizzata a Figline per venerdì sera”.

Altrettanto dura la sindaca di FiglineIncisa Giulia Mugnai“Un esito totalmente negativo per l’incontro di stamani al Ministero, perché l’azienda non si è presentata al tavolo a Roma, dimostrando che non c’è nessun arretramento rispetto alla scelta di procedere con licenziamento collettivo e con la chiusura dello stabilimento. 
Questo non è assolutamente accettabile perché, in questo modo, Bekaert sceglie deliberatamente di calpestare i diritti dei lavoratori e le Istituzioni. Solo 3 mesi fa, seduti allo stesso tavolo, l’azienda era infatti venuta a confermarci la missione dello stabilimento di Figline e i relativi investimenti da portare avanti. A soli 3 mesi da quell’incontro ci ritroviamo con una procedura di chiusura e questo non è accettabile sotto nessun profilo”. 

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