Ultimo appuntamento per la rassegna “Arte e Fede” a Fucecchio

Fucecchio (Firenze) – Il 7 gennaio alle ore 16,30 si terrà nella sala consiliare del Comune di Fucecchio l’incontro conclusivo della rassegna culturale “Arte e Fede”, promossa dal Comune di Fucecchio con la locale Unità Pastorale, la Parrocchia di Massarella (Diocesi di Pescia) e la Fondazione Montanelli Bassi.

Quello di sabato prossimo è l’ultimo di una serie di appuntamenti che ha visto tantissimi cittadini avvicinarsi ad un nuovo modo di fare cultura che si è concretizzato nel discutere, col contributo di esperti di storia e di arte, del valore delle opere raffiguranti il Bambino Gesù presenti al Museo di Fucecchio e nei luoghi della fede sparsi sul territorio.

In quest’occasione saranno proiettate e brevemente commentate le opere prese in esame durante i precedenti incontri. Si trarranno, poi, le prime deduzioni sul piano iconografico e artistico e sull’impatto che l’iniziativa ha avuto sul territorio.

“Con questa nuova iniziativa culturale – spiega il sindaco Alessio Spinelli – ci siamo rivolti ad un target diverso dal solito; non un pubblico di esperti ma persone, più o meno appassionate di arte, che si sono avvicinate alla rassegna con la curiosità di scoprire il significato delle opere presenti nella loro chiesa o in quelle del territorio. La formula si è rivelata azzeccatissima e agli incontri hanno partecipato tantissimi cittadini. Un pubblico nuovo che partecipa con grande interesse rappresenta sempre una conquista preziosa. Per questo motivo intendiamo riproporre anche in futuro la rassegna “Arte e Fede” coinvolgendo chiese, come il Santuario della Madonna della Querce o la Chiesa di San Pietro Apostolo a Galleno, che, per motivi organizzativi, sono rimaste fuori da questa prima edizione”.

Quadri, affreschi e statue sono stati i veri protagonisti della rassegna “Arte e Fede” che attraverso la descrizione degli aspetti artistici, storici e teologici hanno suscitato l’interesse di tante persone.

Nel primo incontro al Museo è stata illustrata l’iconografia del Bambino Gesù nelle grandi Pale d’Altare del ‘400 e del ‘500 e nelle opere più recenti. Al Museo Civico ci sono sette opere dove viene rappresentato il Bambino Gesù: la Natività di Giovanni Larciani, quella di Arturo Checchi, la Madonna in trono di un anonimo fiorentino, una trecentesca Madonna con bambino, una Madonna con bambino di Zanobi Machiavelli, una grande tavola dello Scheggia, fratello di Masaccio, e un tondo cinquecentesco con la Madonna, il Bambino Gesù e San Giovanni.

Seguendo lo stesso filo conduttore l’attenzione si è soffermata poi sui tre importanti affreschi delle chiese di Massarella, San Pierino e della Ferruzza, a Fucecchio.

La natività di Romano Stefanelli a Massarella ha sorpreso i numerosi fedeli e appassionati che partecipavano all’incontro per la sua capacità di comunicare l’avvento di una nuova era attraverso il fascio di luce che la circonda con San Giuseppe che racchiude e protegge col suo mantello la Madonna e il Bambino.

A San Pierino gli affreschi sorprendenti e coinvolgenti di Antonio Gaioni, eseguiti nel 1942, rappresentano la società sanpierinese del tempo che contempla il Bambino Gesù in braccio alla Madonna. La chiesa di San Pierino ha una storia singolare: costruita nel 1942, fu distrutta dai bombardamenti nel 1944 ma l’affresco di Gaioni rimase miracolosamente intatto. L’antica pieve sorgeva invece sulle rive dell’Arno laddove ora il nuovo tratto di strada si innesta nel vecchio all’altezza della rotatoria.

Durante questi incontri è stato possibile esaminare la difficile tecnica dell’affresco che nella chiesa della Ferruzza mostra la sua più antica applicazione nel territorio di Fucecchio.

L’affresco che rappresenta l’antica “Vergine Maria Ferruccia”, così viene denominata la Madonna nel XVI secolo, è stato eseguito prima del 1504, come si evince dal primo documento in cui è nominata tra quelli conosciuti. E dopo il 1430-40, gli anni in cui per la prima volta, con la pala di Annalena, il Beato Angelico dipinge una Sacra Conversazione, cioè una Madonna in trono con il Bambino Gesù circondato da santi. E’ stata notata la vicinanza dell’affresco con alcune opere di Domenico Ghirlandaio.

Alberto Malvolti, presidente della Fondazione Montanelli Bassi, ha ripercorso la storia della chiesa dall’antico romitorio all’edificazione del più recente (fine XVI sec.) tabernacolo della Ferruzzina, oggi scomparso. Aurora Del Rosso, consigliere comunale di Fucecchio, ha confrontato l’ opera con altre opere del periodo soprattutto quelle di Domenico Ghirlandaio. L’opera più vicina all’affresco della Ferruzza è la Sacra Conversazione nella chiesa di Sant’Andrea a Brozzi: per i colori usati nei due affreschi, ocra, verdolino e bianco, per la tipologia della Madonna e delle vesti, dal copricapo alle pieghe che scendono dal grembo. E’ stato ipotizzato anche che il nome Ferruccia, che è stato usato per diversi decenni nel 1500, possà derivare dal podestà Antonio Ferrucci che negli anni 1472-1473 curava, nel territorio di Fucecchio, gli interessi di Lorenzo Il Magnifico.

In attesa di nuovi documenti che possono derivare da una ricerca più approfondita nell’archivio storico del Comune di Fucecchio e della Chiesa della Collegiata, la professoressa Del Rosso si augura che gli studiosi possano prendere in esame l’affresco della Vergine Maria Ferruccia.

Infine, Francesco Biron, presidente di Promocultura, ha illustrato le figure dei santi, San Giovanni Battista e Sant’Antonio, e il pannello dipinto che si trova oggi nel Museo Civico e che per secoli ha coperto l’affresco ad esclusione del volto della Madonna e del bambino.

L’iniziativa è quindi proseguita con gli incontri sulle statue lignee della Madonna con il Bambino: la Divina Pastora di Ponte a Cappiano che raccoglie intorno a sé i fedeli rappresentati dalle pecorelle, con l’aiuto del Bambino dalle braccia aperte, è un raro esempio di Madonna dal collo lungo, proprio come la Madonna del parmigianino.

La Madonna di Torre, con in braccio Gesù che regge con una mano il mondo, è una rappresentazione del Bambino molto antica che si ripete in una statuetta ugualmente lignea che risale agli inizi del ’900. Alla Chiesa del convento della Vergine c’è invece una rappresentazione dell’Immacolata Concezione in cui il Bambino, con una croce sottile, schiaccia il serpente ai piedi della Madonna, secondo la corretta interpretazione del passo biblico. La statua, proveniente dalla Francia, risale alla fine del 1800.

Il santuario della Madonna delle Vedute presenta invece una propria originalità: è interamente dedicato al culto mariano, conserva pregevoli opere che illustrano esclusivamente la vita di Maria.

ImmagineNatività di Giovanni Larciani (Museo di Fucecchio)

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