Firenze – Ricominciare dai contenuti e dal basso. Ricominciare dai giovani e da ciò che serve davvero per il futuro. Trasformare il No del referendum, pronunciato da tantissimi giovani, in un Sì alla “ricostruzione”. Di cosa? Del tessuto democratico nazionale, ad esempio, ma anche del vero senso della politica per il cittadino e del cittadino. E’ questa, la prospettiva con cui, nella prestigiosa sede del Circolo Rosselli in via degli Alfani a Firenze, si tengono in varie “puntate” incontri di altissimo livello, sia scientifico che di proposta. Oggi, 18 marzo, si è tenuto un seminario, con l’associazione i Pettiossi e il Movimento Azione Laburista, dal significativo titolo ” Italia 2017. Aspetti e problemi” in cui si è dibattuto di questione energetica, di futuro del lavoro, di Quarta Rivoluzione Industriale, giovani, Mezzogiorno, ma anche di Europa e diseguaglianze.
“Passare dalla vittoria del No, quindi dal No al Sì, significa anche passare ad una fase di ricostruzione democratica di un tessuto partecipativo che si è andato disperdendo – spiega Valdo Spini a margine dell’iniziativa – una ricostruzione che avvenga dal basso”. Ma in questo frangente politico, cosa si può fare per la sinistra? “Noi siamo interessati a tutto ciò che avviene a sinistra, e cerchiamo di praticare un metodo di confronto programmatico – dice Spini – è questa la modalità con cui ci avviciniamo con interesse all’esperienza del Mdp, come a quella di Civati. Ho incontrato Roberto Speranza ieri, mentre Pippo Civati lunedì scorso. Personalmente non sono e non sono stato, in questo periodo, iscritto a nessun partito. Appartengo a quella vasta area di militanti del centro sinistra che sono naturalmente interessati non tanto a una logica di scissione, quanto di ricostruzione. L’esperienza dell’Mdp può essere interessante nel momento in cui costituisca non solo l’organizzazione di quelli che sono usciti dal Pd, ma il fulcro di un’organizzazione aperta e pluralistica, in funzione di una vasta unità dell’area a sinistra del Pd”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Mal, il Movimento laburista che ha organizzato insieme ai Pettirossi il seminario, Andrea Puccetti. “Ripartire dal concreto per proporre soluzioni, dal basso per cogliere le richieste del mondo reale è un modo di rimettere in moto non solo l’economia, ma anche la partecipazione e la democrazia. C’è bisogno di coinvolgere i giovani, di rimettere in sesto gli strumenti della democrazia, a rischio di sfilacciamento irreversibile. Temi economici, dall’energia all’inclusione alla trasformazione del mondo come lo abbiamo conosciuto: a questo è chiamata a rispondere la politica, e questo noi stiamo tentando di fare. In una logica inclusiva, democratica, di confronto”.