Prato – A Prato un incontro per presentare “Prato è Innovazione, la tecnologia 5g per lo sviluppo del territorio”, nel salone del Museo Pecci, il Centro per l’arte contemporanea.
Una tavola rotonda per fare il punto sull’importante scommessa per il futuro della città, che si pone un ambizioso obbiettivo a breve termine: diventare una nuova realtà sociale intelligente, ovvero una “smart city”, e ne hanno parlato ad un’affollata platea in sala, il Governo, il Comune, le Università di Prato e Firenze, l’Infratel Italia, la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, soggetto attuatore del Piano nazionale Banda Larga e Progetto, l’Estra una delle più importanti multiutility italiane; la Qualcomm la società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili con sede a San Diego, in California; la Sori, la Wind 3,Vodafone, la Usl Toscana Centro, il CNA .
Fondamentali tre aspetti per il sindaco di Prato Matteo Biffoni: “L’infrastruttura tecnologica di cui il territorio è dotato – ha detto – è una delle condizioni che ha portato il Governo a scegliere Prato come area per avviare la sperimentazione, mettendo a disposizioni frequenze gratuite e ad essere i primi a sperimentare una così potente tecnologia perché a Prato c’è l’humus giusto sociale,economico,culturale d’impresa e rappresenta dunque un’occasione per attirare investitori sul territorio”.
“Il 5G non è solo Internet superveloce, ma è anche un insieme di servizi alle imprese e alle persone, dalla sanità, al lavoro, alla mobilità e molte altri aspetti della nostra vita. Una tecnologia che quindi avrà impatto diretto sulle aziende e sui cittadini nella loro vita quotidiana e una sfida per il futuro che ci vede arrivare per primi per dotarsi di strumenti davvero importante ma che ci permette di creare le condizioni tecnologiche e innovative per le imprese del territorio”. “Come città non dobbiamo perdere questa occasione, valorizzando la capacità che da sempre caratterizza il nostro territorio di mettere insieme creatività e innovazione”.
Inizia così il cammino per dotare l’Italia di una tecnologia che,-“non è semplicemente un’evoluzione del 4G ,- spiega il professor Maurizio Decina di Infratel, -“ma è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo. Si tratta di una tecnologia abilitante per servizi innovativi che cambieranno profondamente, ad esempio, il modo di vivere e di spostarsi dei cittadini o il modo stesso di produrre da parte delle imprese. E’ una tecnologia in forte discontinuità con il passato sia per quanto riguarda la velocità che il tempo di latenza; ha potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati e sarà volano di crescita e sviluppo per il nostro sistema produttivo”.