A Nasrin Sotoudeh le Chiavi della città di Firenze

Firenze – Chiavi della città di Firenze a Nasrin Sotoudeh, avvocatessa e attivista iraniana militante per i diritti umani. A consegnarle a suo nome all’attivista del Movimento donne iraniane Sabri Najafi, delegata  dall’avvocatessa Sotoudeh, è stato il sindaco Dario Nardella in una cerimonia che si è tenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

C’è un filo rosso che ci lega a Nasrin Sotoudeh e sono gli ideali di libertà, uguaglianza, democrazia e giustizia sociale per cui lei ha sempre lottato a costo della propria vita, mettendo davanti ad essa quegli ideali e quei valori”, ha detto il sindaco Dario Nardella.   “Libertà è un’idea potentissima – ha continuato il sindaco -, ne parla Dante Alighieri, di cui celebriamo i 700 anni dalla morte quest’anno, nel primo Canto del Purgatorio. È una parola bellissima e impegnativa, una parola molto amata, ma anche contesa e minacciata. Alcuni regimi, anche quelli formalmente democratici, non  riconoscono ancora libertà fondamentali, come quella di espressione, e per questo incarcerano giornalisti e intellettuali. La libertà fa paura e ce lo ha mostrato in modo netto l’esperienza di Nasrin Sotoudeh. In questo momento Firenze affida nelle mani di Nasrin Sotoudeh la propria forza simbolica e il proprio testimone”.

Queste le motivazioni del riconoscimento: “A Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana, attivista per i diritti umani, che non si è inchinata davanti alle intimidazioni e, a costo della propria vita, si è battuta con coraggio contro la pena di morte e per i diritti delle donne, divenendo un vessillo universale di libertà, in difesa dei principi di uguaglianza, democrazia, giustizia, valori fondanti della città di Firenze”.

Il conferimento delle Chiavi della città, riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte di Firenze, è avvenuto in seguito a una mozione, a firma del gruppo del Partito democratico, approvata in Consiglio comunale, che ricordava l’impegno di Nasrin Sotoudeh a favore del rispetto dei diritti umani e contro la pena di morte, valori condivisi dall’amministrazione comunale, che si riconosce nei principi di libertà e uguaglianza sanciti dalla Costituzione italiana.

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