FIRENZE – La procura di Firenze sta indagando su un centro di addestramento militare scoperto sulle colline di Scandicci. «Reclutare mercenari? No scherziamo», ha detto Claudio Naldoni, proprietario dei cinque ettari che ospitano il «Settimo Rai Camp» (ove Rai è acronimo di “reparto di assalto e interdizione”). Dal suo finto campo di Scandicci, però, sarebbe transitato anche Antonio Cataldo, uno dei tre italiani rimasti prigionieri in Libia per 35 giorni (gli altri due sono Luca Boero e Vittorio Carella), e la procura di Roma si chiede se i nostri connazionali non si trovassero in Libia per operazioni belliche parallele a quelle ufficiali. Al suo campo, ha continuato Naldoni, partecipano persone di tutti i tipi, che vogliono dimenticare le loro carriere e decidono di giocare per un giorno a fare i soldati, indossando mimetiche, maschere di protezione e fucili caricati con pallini bianchi. Antonio Cataldo? «Può darsi che sia stato qui, io non lo ricordo e non ho un registro delle presenze per controllare», ha concluso il proprietario del campo.