Festa della Donna
Concerto di Nada
alle ore 21 ad Artè a Capannori, e che aprirà la manifestazione ’Soggetto Femminile Plurale’ promossa dal Comune e dalla Commissione Pari Opportunità in occasione della Festa Internazionale della Donna.
La cantante livornese, che come donna e artista è simbolo di coraggio e determinazione, si esibirà insieme a Fausto Mesolella, chitarrista degli Avion Travel, con il quale ha iniziato a collaborare nel 1994.
La personalissima timbrica vocale di Nada e la chitarra di Mesolella, capace di spaziare dai ritmi rock e jazz fino alla new age, daranno vita ad un concerto capace di infondere emozioni fortissime, che proporrà alcuni dei più famosi brani della cantante.
Tra i ‘pezzi’ in scaletta ‘Come faceva freddo’ di Piero Ciampi, la popolare ’Ma che freddo fa” e grandi successi come ‘Il cuore è uno zingaro’, ‘Amore disperato’, ‘Ti stringerò’ fino ai classici della tradizione popolare come ’Maremma, di cui oltre da essere interprete Nada è anche autrice .
Proprio quest’anno Nada festeggia i 45 anni di carriera e lo fa regalandosi un nuovo album di inediti "Occupo Poco spazio", in uscita il prossimo 14 marzo.
Teatro Dante di Campi Bisenzio (ore 21.00)Caffè letterario delle Murate
h 12:00 – Presentazione del libro con autore
PASSO DOPO PASSO
Mondadori Editore
Di e con Carla Fracci
Dialogano con l'Autrice Cristina Giachi, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Firenze, Domenico De Martino e Beppe Menegatti.
Voce recitante | Lorenzo Degl'Innocenti
Giselle, Giulietta, Cenerentola, Medea, Swanilda, Francesca da Rimini… più di duecento le donne interpretate da Carla Fracci, perché" il balletto ha un linguaggio più penetrante di quello teatrale, forse è proprio l'assenza della parola a renderlo tale".
h 20:00 – Dj-Set
LE DJ
La serata sarà "musicata" da un Djset al femminile, "Le Dj", che propone un viaggio sonoro planetario dai toni variegati: da quelli più soft del jazz a quelli per cui è difficile restare fermi, dell'afrobeat e della balkan music. Le Dj set si incontrano con un progetto itinerante nei vari club fiorentini, dal Circolo Aurora al Tamerò, chiamato Musicàpita Experience, dove la scelta dei brani musicali è ispirata dal pubblico stesso e dall'energia che si crea attorno ad esso. Ne deriva una combinazione di generi musicali imprevedibile che rende ogni serata unica e originale.
‘Non c’è duo senza te’,
con Anna Meacci e Katia Beni
Il Teatro Dante omaggia le donne, sabato 8 marzo, in occasione della festa a loro dedicata, con due bravissime comiche toscane: sono Katia Beni e Anna Meacci, che saranno protagoniste dello spettacolo ‘Non c’è duo senza te’, nuovo show firmato a quattro mani. Amiche dentro e fuori la scena, le due attrici si cimenteranno in una serata speciale in cui le vedremo giocare col pubblico coinvolgendolo attraverso improvvisazioni, sketch di repertorio in assolo o in duo. Considerate giocolieri della risata, caratterizzate ciascuna dal proprio stile e dal proprio modo di far ridere, partendo chi dalla testa, chi dalla pancia, Katia ed Anna sapranno stimolare tutti i punti erogeni della risata, con un ritmo scandito dal cuore. Due veri e propri clown che sapranno farsi da spalla a vicenda, rendendosi irresistibili agli occhi del pubblico, per una serata dal divertimento assicurato.
Katia Beni è di Scandicci, Anna Meacci di Sinalunga: le due comiche toscane si sono incontrate lavorando insieme per la prima volta nei ‘Monologhi della vagina’ e da lì hanno continuato a collaborare. Anche in ‘Non c’è duo senza te’ ripropongono la formula a due che tanto successo ha riscosso nel sodalizio con lo spettacolo ‘Ticket & Tac’. Tra gli sketch di sabato, porteranno in scena il brano del regista e drammaturgo Alberto Severi, 'Le Dirimpettegole', un quadro che vede protagoniste due pettegole non piu' giovani, che da un terrazzino del centro di Firenze puntano il loro bieco sguardo sul mondo, dando sfogo al loro sarcasmo sui fatti della vita.
Teatro Cantiere Florida
ANNA CAPPELLI. UNO STUDIO
di Annibale Ruccello
La stagione del Teatro Cantiere Florida prosegue sabato 8 marzo 2014 alle ore 21 all’insegna di una grande interprete della scena nazionale: Maria Paiato, che porta in scena, diretta da Pierpaolo Sepe, la storia di Anna Cappelli, personaggio nato dalla vena creativa di Annibale Ruccello. Maria Paiato si fa così interprete straordinaria di un testo necessario dove la protagonista si fa antagonista di se stessa, all’interno di una complessità sfumata e contemporanea.
Anna Cappelli è la storia di una persona comune, osservata mentre scivola nella follia fino a farsi “mostro”, ma che Annibale Ruccello (geniale drammaturgo scomparso a soli trent’anni a metà degli anni Ottanta) colma di pietà: la pietà per i deboli, i traditi, i pazzi, i disperati, gli emarginati. Una grande prova d’attrice per Maria Paiato, che si cimenta in un monologo intenso scritto da una delle voci più interessanti del teatro italiano della seconda metà del Novecento. Così Pierpaolo Sepe, Premio Marte Award 2012 per la regia per Anna Cappelli. Uno studio, descrive la significatività del monologo di Ruccello “Il testo è insidioso e pieno di trabocchetti. La mostruosa e depravata sottocultura piccolo-borghese invade ogni respiro del dramma, incarnandosi in una donnina in apparenza docile e insignificante. L’intelligenza dell’autore sta nel nascondere, dietro la follia della normalità, un processo culturale drammatico che ha vissuto il nostro paese: la protagonista del dramma porta in sé la miseria degli anni in cui divenne importante avere piuttosto che essere. Il principio del possesso, che ancora guida le nostre vite, si affermò ingoiando tradizioni culturali nobili e preziose. Fu in quegli anni che Pasolini urlò il dolore di chi avvertiva il pericolo che la sua stessa opera potesse perdere forza poetica e politica a causa di una dispersione drammatica di senso e di una tentazione di immoralità capitalistica. Fu in quegli anni che perdemmo l’onore. Fu in quegli anni che nacquero i cannibali, i padri della cultura odierna”.
Teatro Salvini Pitigliano
ore 21:ELEPHANT MAN con Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino e con la partecipazione di Debora Caprioglio. Adattamento e regia Giancarlo Marinelli. Produzione Compagnia Molière
The Elephant man non è soltanto un capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch. È soprattutto un racconto perfetto, la storia di un giovane chirurgo, Frederick Treves che salvò l’Uomo Elefante, al secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento. In un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, della “bellezza a tutti i costi”, sono divenuti un motivo perpetuo e ossessivo, non senza conseguenze drammatiche portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante e ambizioso chirurgo e “un mostro apparente”, capace però di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza, significa sovvertire il sistema di vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti. La storia di Joseph Merrick è in fondo la storia della nostra ipocrisia, del nostro proverbiale rifiuto ad accettare “l’altro da noi”; della nostra ostinata impotenza ad “andare oltre” il corpo, per rinchiuderci in una tanto rassicurante quanto inutile culto della bellezza omologata