Prato – E all’improvviso l’aria di Napoli fu attraversata da un numero imprecisato di fuochi d’artificio. Botti forti, fortissimi e apparentemente inspiegabili. Era la sera del 30 giugno del 1984 e la notizia si diffuse prestissimo in città. Una radio spagnola aveva detto dell’accordo sul trasferimento di Diego Armando Maradona dal Barcellona al Napoli per 7,5 milioni di dollari. L’inarrivabile giocatore voluto a tutti i costi dall’ingegnere Corrado Ferlaino ,presidente della società calcio Napoli, avrebbe finalmente indossato la maglia azzurra di una delle città più belle del mondo. Il miracolo che tutti speravano era all’improvviso diventato realtà. E all’epoca non importava sapere a nessuno in che modo rocambelesco avvenne (si racconta di una busta vuota scambiata successivamente con la cifra richiesta dal club per l’acquisto del giocatore),perchè la città letteralmente impazzì: la gente scese in strada, caroselli di auto strombazzanti, abbracci collettivi inebrianti di gioia, tifosi in festa che agitavano bandiere azzurre.
Era il sogno in anticipo di ciò che accadrà qualche anno dopo, quando quel giocatore ormai divenuto leggenda tra i quartieri popolari di Napoli e quelli della cosidetta “città bene” la porterà in cima alla classifica del campionato italiano con il primo scudetto. Quel 30 giugno era come se qualcuno sentisse che stava per cambiare la storia sportiva di una città che a livello calcistico aveva raccolto fino ad allora modesti piazzamenti. Si percepiva nell’aria che sarebbe stata questione di tempo ma che prima o poi sarebbe arrivato quel riscatto tanto atteso e così avvenne. In sette anni la società calcio Napoli conquistó grazie al suo ‘Pibe de Oro’ due scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Maradona aveva letteralmente stregato Napoli e i napoletani. Era padre e figlio di questa città: un amore incondizionato e ricambiato che fece dire a Pino Daniele indimenticato cantautore partenopeo, “Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di molto importante: è stato il riscatto,il vanto di una città.Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borbone e Masaniello”.