Prato – Con un emendamento nel decreto mille proroghe approvato in Senato il Governo ha rimandato di due anni il Piano periferie voluto dagli esecutivi Renzi e Gentiloni. Una rinvio al 2020 con cui congelare per due anni le 120 convenzioni firmate per la riqualificazione delle città, con i 2,1 miliardi che erano stati stanziati che saranno dirottati verso altri investimenti per gli Enti Locali.
È questo un duro colpo per i Comuni interessati,”I sindaci potrebbero diffidare la presidenza del Consiglio ad adempiere a quanto deciso e sottoscritto dal governo”, cosí ha commentato Antonio Decaro primo cittadino di Bari e presidente dell’Anci nazionale. “Davvero non vorremmo essere costretti ad arrivare a tanto. Ma pretendiamo chiarezza”, ha aggiunto.
Nel Milleproroghe si coglierebbe un segnale positivo come la procedura per sbloccare gli avanzi di amministrazione ma la sospensione del bando periferie agita quei Comuni che hanno già avviato attività di progettazione o addirittura le gare.
È quanto potrebbe avvenire anche a Prato con questo provvedimento che arriva inaspettato e che mette in stand-by tutta una serie di lavori programmati per la riqualificazione urbana delle periferie con la perdita di 10milioni di euro di finanziamenti a fondo perduto.
A farne le spese il settore nord est del Centro Storico della città, del Bisenzio e quindi il parco fluviale del Bisenzio – Riversibility con i cantieri già avviati; il recupero complessivo di Palazzo Pacchiani come polo di servizi pubblici e potenziamento della mensa e del dormitorio dei poveri;il restauro complessivo del Bastione delle Forche inteso come servizi pubblici e funzioni turistiche .
“È gravissimo che il governo pensi di congelare il Piano periferie. Si condannerebbero i Comuni a stoppare o rinviare interventi strategici per risanare e riqualificare zone o quartieri nevralgici delle città, in alcuni casi in quartieri dove vivono cittadini con più difficoltà”. Così si è espresso in una nota il sindaco Matteo Biffoni, anche nella sua veste di presidente di Anci Toscana, visto che sono numerose le città toscane colpite dall’emendamento al decreto Milleproroghe approvato dal Senato.
“A Prato, ad esempio – ha spiegato Biffoni – abbiamo stabilito di intervenire per risanare punti sensibili del collegamento tra centro storico e periferie con i progetti di riqualificazione del Bastione delle Forche e di Palazzo Pacchiani. Noi siamo stati tra i primi 25 comuni beneficiari delle risorse stanziate dai Governi Renzi-Gentiloni, e come amministrazione abbiamo intercettato questi fondi e siamo già in fase avanzata con il progetto Riversibility, che è in corso di realizzazione, mentre sono in fase di progettazione esecutiva i recuperi di Palazzo Pacchiani e del Bastione delle Forche: il merito di questo è innegabilmente di questa Amministrazione, del Governo precedente che ha stanziato i fondi, il beneficio però è per la intera comunità, e per tutte le amministrazioni successive. E quindi non è ammissibile che il governo si rimangi impegni già presi, anche se nella legislatura precedente – afferma ancora il sindaco Biffoni. – E, lo ripeto, è necessario contrastare questa misura per far sì che l’emendamento approvato dal Senato sia cancellato dalla Camera al momento della discussione e della votazione del decreto Milleproroghe. Spero che tutti gli altri sindaci e i comuni siano altrettanto netti su questo punto. È una battaglia dalla quale nessuno può tirarsi indietro. Nei consigli comunali, e nei banchi del Parlamento la scelta è netta: in questo caso o si sta con le città, o con questo Governo approssimativo e inadeguato.”
Foto: Matteo Biffoni