Questa l'urgenza e le aspettative che il Festival dell'energia di Firenze ha lanciato con i due convegni Smart mobility e Smart city e lo spettacolo "Auto critica". Ed è stato quest'ultimo a togliere ogni dubbio."Auto critica" è il video spettacolo teatrale, di Enzo Argante con Fabio Casiroli, che porta in scena con immagini, musica e recitazione, in un viaggio tra passato presente e futuro, la verde auto elettrica a emissioni zero e il declino dell'auto a carburante fossile, speriamo destinata a divenire essa stessa auto fossile.
Per respirare aria invece che smog, e spostarci alla giusta velocità piuttosto che correre per poi rimanere bloccati in coda, la soluzione è l'auto elettrica e la micromobilità. Da qui possiamo cambiare le nostre città e renderle più vivibili integrando alla mobilità verde un'edilizia ecoefficiente, parchi, giardini e greenways, ossia percorsi dedicati alla circolazione lenta e silenziosa di pedoni, ciclisti, escursionisti, pattinatori, piacevoli dal punto di vista ambientale e paesaggistico, e che possibilmente collegano la città ad aree naturali e rurali. Così sarà la smart city, la città del futuro.
La pellicola scorre da un caso studio all'altro della ricerca che gli autori hanno realizzato e poi messo in arte visiva e narrativa: Copenaghen la five minutes city dove 1/3 della mobilità si svolge in bici, che ha abbandonato da tempo l'ansia da motore-prestazione, Newyork dove in 4 mesi, con molto pragmatismo, si è restituita alla vivibilità e allo svago una zona centrale che era completamente congestionata, Masdar la città ad impatto zero con il sistema di micromobilità "personal rapid transit" che debutterà nel 2020. E ancora Stoccolma che mira a diventare fossil free prima del 2050.
In Italia candidate a smart city sono Genova e Bari, seguite dai primi passi di Torino e Milano. Il ministero dello Sviluppo economico – dice Marcello Capra – non ha un dossier aperto sulle smart city e focalizza la sua azione sulla verifica dell'efficienza energetica dei progetti portati avanti dalle città italiane, più che su un approccio integrato di rinascita delle città, quale quello che pare caratterizzare i casi modello di smart city in Europa e oltre oceano. Inoltre – non nasconde Capra – mancano, ancora una volta, le risorse per finanziare i progetti, dato che le trasformazioni comportano sempre investimenti.
Le stime ci dicono che l'auto elettrica costa alla collettività, al sistema paese, computando in esso la mancata emissione di CO2, il guadagno in salute ed altri effetti positivi, circa 3 centesimi a km, che moltiplicato per 150.000, i km del ciclo di uso di un'auto, dà 5000 € per auto. Questa stima dimostra come il sostegno all'acquisto dell'auto elettrica porterebbe nel lungo periodo ad un netto risparmio per la collettività. Poter sostituire con auto elettrica solo una frazione del mercato potrebbe portare a risparmi fino a due miliardi/anno.
Come creare nell'utilizzatore finale la motivazione all'acquisto dell'auto elettrica? Questa è la vera sfida.
Primo fattore, molti rispondono, la disponibilità e la prossimità dell'infrastruttura per ricaricare l'auto, però ci sono anche stime che dicono che il 65% della poplazione potrebbe ricaricare la propria auto a casa propria e si è visto che in città di 500.000 abitanti gli investimenti per realizzare l'infastruttura non sarebbero affatto inaccessibili. Così l'argomento infrastruttura si profila più come un pretesto che come un fatto oggettivo e invalicabile.
Secondo fattore un miglior appeal estetico dell'auto elettrica, quale è il caso della Smart forspeed dal marchio pioniere dell'elettromobilità. Presentata al salone di Francoforte, due posti, velocità massima di 120 km/ora, si ricarica all'80% in 45 minuti, autonomia di ricarica di 130 km, sfiziosa e giovane, senza tetto e cristalli laterali, con deflettore piatto anziché il parabrezza, come i classici aeroplani superleggeri a elica, ed un tetto in plastica da alzare in caso di pioggia..
Terzo fattore, il prezzo. L'auto elettrica, soprattutto a 4 porte, costa ancora troppo per essere accessibile alla maggior parte dei cittadini. Per esempio la Repower, società produttrice di energia da fonti rinnovabili, offre ai propri clienti un'auto elettrica, a 4 posti che raggiunge i 130 km/ora, autonomia di ricarica 100 km, già molto diffusa in Svizzera, con contratto vantaggioso d'uso/noleggio. La stessa auto comprata in un concessionario di Firenze costa 36.000 euro. Comunque le minicar elettriche a due posti, omologate a ciclomotori, costano molto meno, ad esempio la Teener della Movitron a 12.000 € o la Renault Twizy auto scooter elettrica a 6.990 €.
Il monito finale dello spettacolo è chiaro e drammatico: occhio al tempo, siamo al capolinea, non solo perchè le riserve di petrolio non dureranno ancora molto, ma perchè l'emergenza ecologica è reale. E l'auto sprecona è finita, siamo già ai prototipi di auto con tetto fotovoltaico e strutture in materiale biologico.
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